"Anche oggi una giornata terribile. Voglio esprimere la vicinanza, mia personale e quella di tutta la comunità democratica, alle popolazioni dell'Emilia-Romagna e delle Marche colpite in queste ore da nubifragi, frane ed esondazioni che hanno provocato molti, troppi lutti oltre che a danni non ancora quantificabili. Vogliamo anche ringraziare tutti coloro che stanno portando aiuti e soccorsi, dalle autorità ai volontari.Stiamo seguendo da vicino la situazione in stretto contatto con gli amministratori e le amministratrici dei territori.Abbiamo convocato per domani mattina alle 8,30 una segreteria politica del Partito Democratico per seguire quel che sta accadendo e capire come metterci a disposizione a supporto delle zone colpite.Bene che le istituzioni, a ogni livello, stiano collaborando per fronteggiare questa terribile emergenza.Bene la sospensione dei termini per gli adempimenti tributari. Serviranno ancora molte risorse oltre a quelle già stanziate dal governo, noi siamo pronti a dare una mano".

Così, giovedì, la segretaria dem Elly Schlein si è espressa su quanto accaduto nell'alluvione che ha colpito l'Emilia Romagna.

In realtà, sta fuggendo dalle proprie responsabilità! Il perché lo ha spiegato ieri, il giornalista (!!!) Francesco Borgonovo, in un podcast in cui illustra le vere cause dell'alluvione: 

"Oggi tutti i giornali sono pieni delle fotografie spaventose di queste tragiche esondazioni dei tanti fiumi che hanno invaso le città dell'Emilia Romagna e delle Marche. Esondazioni che hanno causato quasi una decina di morti, vari dispersi e feriti, danni di miliardi e miliardi.Un disastro di proporzioni enormi, purtroppo, soprattutto nelle zone del Ravennate, nell'area della Romagna. Questo è il bilancio della situazione. Purtroppo anche qui bisogna guardare ed analizzare una situazione evidente che è sotto gli occhi di tutti, ovvero il discorso delle ricostruzioni. Spesso accade che si dia immediatamente la colpa, politicamente parlando sotto al grido di Governo ladro! Evitiamo invece di farlo e cominciamo ad osservare alcune cose.  Ci sono alcune zone, l'abbiamo già detto in passato, in cui sono necessarie ordinariamente opere di manutenzione o di cambiamento.Opere che bisognava fare e bisognerà fare adesso, purtroppo col fatto che è troppo tardi.Erano stati stanziati fondi in alcune zone. Ebbene queste operazioni non sono state fatte. Oggi l'articolo di Carlo Cambi su La Verità chiama qualche responsabilità di Elly Schlein. Ovviamente lungi da me dire che è colpa sua: chiaramente no [ma intanto l'ha detto, ndr]. Schlein aveva la delega: avrebbe dovuto occuparsi e seguire per la Regione Emilia Romagna anche questa questione della messa in sicurezza di tutti gli argini e dei fiumi. Ovviamente non è colpa di Elly Schlein [ma cerca disperatamente di dimostrarlo, ndr].Però non dobbiamo neanche cavarcela dicendo: “Sì ma il riscaldamento globale“, perché questa è una scusa.Una scusa troppo comoda. Sarà sicuramente che “il riscaldamento globale cambia la concentrazione delle piogge”, per carità. Dopodiché però in questa regione, come diceva qualcuno, esistono gli argini proprio perché i fiumi sono soliti travalicarli, di inondazioni ne abbiamo avute parecchie nel corso degli anni. Allora però bisogna riuscire a mettere in sicurezza le zone, no? Quelle zone dove poi regolarmente, ogni tanto, ogni 10 anni esattamente, bisogna fare qualcosa.10 anni, ovvero, più o meno, il periodo di tempo che ha detto il capo [sic, ndr] dei geologi dell'Emilia Romagna qualche tempo fa, dicendo che ogni 10 anni abbiamo dei fenomeni di questo tipo con delle esondazioni, e che serve una manutenzione particolarmente complicata.E' inaccettabile vedere scene di questo genere quando tutti i giorni stiamo a parlare del clima, dell'acqua pubblica, e di questo e di quell'altro, della manutenzione della natura. Invece poi ecco i risultati.Quello che possiamo fare noi è contribuire a un qualche piccolo cambiamento. Magari al fatto che si spendano i soldi quando è il momento, e che si stia attenti. Infatti fortunatamente in alcune zone, ad esempio a Senigallia, la precedente inondazione era stata in parte contenuta proprio perché alcuni lavori, grazie al cielo, erano stati fatti"

Ma guarda un po' il caso. Il sindaco di destra di Senigallia è un ottimo amministratore, con il comune che fa parte della fascistissima regione Marche... il cui presidente Acquaroli però, nonostante tutto, ha chiesto, pure lui, il riconoscimento dello stato di emergenza per 

"l'ondata di maltempo che ha interessato l'intero territorio della Regione [e che] ha causato ingenti danni. Si segnalano numerose strade ed infrastrutture interrotte o inagibili, completamente divelte dalla furia del maltempo, numerosi ed importanti fenomeni franosi e smottamenti, esondazione di fiumi fossi e torrenti, rotture di argini fluviali, allagamenti diffusi che hanno interessato anche case ed attività produttive e commerciali. La maggior parte dei Comuni marchigiani hanno inoltre segnalato numerose situazioni di disagio: tronchi ed alberi abbattuti lungo le sedi viarie, strade non percorribili, percorsi stradali interrotti e numerose sono state le richieste di dichiarazione dello stato di emergenza pervenute dagli stessi. L'eccezionalità del fenomeno meteorologico e le sue ripercussioni sono state evidenti ed estese anche su tutto il litorale, interessato da forti mareggiate con accumulo di materiale detritico proveniente dai corsi d'acqua..."

Ma forse Elly Schlein potrebbe aver lavorato anche alla regione Marche, magari sotto mentite spoglie. Dai comunisti bisogna attendersi di tutto. Francesco Borgonovo non lo ha detto, ma quasi certamente su tale problema ci starà lavorando su in un prossimo podcast.

Nel frattempo, però, dovrebbe anche trovare anche il modo di aggiustare le sue strampalatissime affermazioni anche con ciò che già il 15 maggio aveva dichiarato l'Autorità di Bacino Distrettuale del Fiume Po, anticipando quello che sarebbe potuto accadere, e che poi è accaduto, nelle ore seguenti:

"Cambio di scenario e prospettive più ottimistiche sulla quantità di risorsa idrica disponibile nel Distretto del Po dopo oltre un anno di siccità prolungata. Le condizioni di marcata instabilità atmosferica, con piogge e rovesci diffusi – talvolta eccezionali nella quantità e con conseguenze anche drammatiche – insieme a temperature inferiori ai valori tipici del periodo, sono le anomalie climatiche più evidenti che hanno caratterizzato le prime due settimane di maggio. A seguito delle consistenti e diffuse precipitazioni, infatti, tutte le sezioni principali del Grande Fiume hanno registrato un'importante ripresa dei valori di livello e portata, anche tre volte superiore rispetto a due settimane fa; un dato inizialmente conseguenza di un fenomeno precipitativo di tipo impulsivo, ma il cui incremento, negli ultimi giorni, è stato sostenuto anche dai rilasci dei Grandi Laghi regolati. La disponibilità idrica è dunque in costante ripresa sull'intero Distretto, con alcuni laghi prossimi alla loro massima capacità di invaso.Le temperature osservate a scala di Distretto, in questi giorni, hanno raggiunto valori inferiori a quelli di riferimento mentre le precipitazioni sono risultate importanti in particolare lungo il tratto medio-inferiore del Po. Per i prossimi giorni, a seguito del previsto nuovo peggioramento delle condizioni meteorologiche, si attende un nuovo incremento dei valori di portata in tutte le sezioni del fiume Po e, diffusamente, anche nei corsi d'acqua principali del Distretto. Le piogge attese potrebbero essere consistenti soprattutto sulla parte centro-orientale del Distretto ed in particolare sull'Emilia Centrale e sulla Romagna, dove potrebbero aversi accumuli importanti superiori anche ai 150-180 mm. Da segnalare che a largo delle coste romagnole il mare sarà molto mosso o agitato e ciò potrebbe rendere più difficile l'immissione in mare dei corsi d'acqua romagnoli.Non solo la pioggia, ma anche la neve è tornata in questa prima metà di maggio, in cui si sono osservate nevicate diffuse a quote medio-alte sui settori alpini centro-orientali del Distretto e nuove nevicate potrebbero aggiungersi nei prossimi 3-5 giorni.I volumi d'invaso dei principali Grandi Laghi regolati risultano essere prossimi ai valori massimi di regolazione ad esclusione del lago di Garda. Al momento il lago Maggiore risulta essere al 91,4% del volume d'invaso, il lago di Como al 74,7%, il lago di Iseo al 100%, il lago di Idro al 53,1%, il lago di Garda al 55%".

In pratica con la pioggia venuta giù nelle prime settimane di maggio, si erano ripristinati i livelli del Po e, di conseguenza, dei suoi affluenti. L'eccezionale ondata di maltempo ha fatto cadere un'enorme quantità di pioggia che è tracimata anche perché, contemporaneamente, il mare (a causa del vento) che si affaccia sulla costa romagnola rendeva meno facile, se non quasi impossibile, il normale defluire delle acque dai fiumi... che sono esondati portandosi via parte degli argini.

Ma per Borgonovo, quanto accaduto è (in parte ) colpa della Schlein.