Alla fine le maschere sono cadute. La “Sibilla Cumana” Renzi aveva profetizzato l’elezione della più alta carica dello Stato entro venerdì, ha sbagliato di poco.  In precedenza aveva interloquito molto riservatamente con tutte le sponde, nel frattempo aveva silurato la candidatura della Belloni in concerto con Letta (pessimo alleato di Conte), con la comparata  Salvini - Di Maio è scaturita la riconferma di Mattarella.

Comunque è mia opinione che la rielezione del Presidente uscente era stata programmata come piano B da molto tempo, in caso di eventuali difficoltà del trasloco di Draghi al Quirinale.  Come sono convinta che la caduta dei due esecutivi a guida  Conte era stata programmata sin dal giugno del 2018, i nemici dei governi a maggioranza 5S sono sempre stati il Presidente della Repubblica e la classe politica dominante composta di arrangiati, che hanno deciso di non far crescere e cambiare il Paese, ma farlo sopravvivere tra mille stenti dopo averlo trascinato su di un binario morto. Ieri viene rivelato che i gruppi parlamentari si sono rivolti direttamente all’ex Presidente della Repubblica chiedendogli di rimanere, sbandierando poi questo splendido risultato (a loro dire) con orgoglio; Di Maio (il silente ma molto attivo sponsor di Draghi) raggiunto il primo obiettivo trafficando per suo conto, vuole un confronto con Conte: più che un confronto sembra più una resa dei conti di un personaggio affetto da infantilismo politico e amore per la poltrona soppiantato a suo giudizio da un "signor nessuno" spuntato dal nulla.

I grillini eletti non si rendono conto che il movimento è un elemento estraneo al sistema. Infatti l’attuale governo sta smantellando tutto il lavoro realizzato nei due anni precedenti sotto la guida di Conte. L’entrata di Draghi è stata una pericolosa forzatura di Mattarella che ha sovvertito le regole di avvicendamento di un governo con un altro quando l’uscente non era stato sfiduciato (evidentemente anche Mattarella andava di fretta).

Alla fine di questa rappresentazione teatrale chi ci ha perso la faccia non è stato l’ex premier ma è stato il popolo italiano, soprattutto la parte buona e onesta che non ha gradito le pagliacciate che si sono susseguite in questi giorni.

Dopo la “piazzata” di Grillo sul suo social che ha dileggiato e ha sputato su mesi di lavoro di un ex capo di governo uscito a testa alta da Palazzo Chigi c’era da aspettarselo: più che rieleggere Mattarella questa doveva essere l’occasione per screditare politicamente Conte, un uomo che aveva lavorato duramente, per mesi e gratis per dare forma istituzionale ad un movimento che aveva raccolto e fatto eleggere al Parlamento molti individui in cerca di una “sistemazione” cercando soprattutto di differenziarlo dai partiti e riavvicinarlo alla base con la quale gli eletti avevano chiuso ogni rapporto subito dopo le ultime elezioni.

Grillo non ha rinunciato al suo ruolo di “papà” del movimento insieme a Mattarella che è il “papà-nonno” della patria e Draghi che è - a suo dire - il “nonno” degli italiani: dopo settant’anni di paternalismo atlantico siamo passati al nonnismo atlantico e nostrano: sarebbe ora per noi cittadini di crescere anche perché si parlano due lingue diverse, si hanno obiettivi diversi, si ha una visione diversa dello Stato: non vogliamo cambiare la Costituzione vogliamo cambiare le persone che hanno occupato abusivamente le istituzioni attraverso leggi elettorali truffa e carriere pilotate e cercare di realizzare finalmente una reale democrazia e un Paese migliore e dignitoso.

L’unica sicurezza che questo sistema ha garantito a circa 6 milioni di cittadini è vivere in povertà e alla restante maggioranza passarsela male, personalmente non sono d’accordo.  Di Maio deve riconoscere che sotto la guida di Conte il Movimento ha realizzato molti cambiamenti, ha riscosso la stima e il rispetto di molti cittadini soprattutto ha attirato l’attenzione degli astensionisti che stavano seguendo con interesse le numerose e delicate riforme invise al sistema partitocratico e a Confindustria & C. Se Conte lascia il Movimento a Di Maio, Fraccaro, Grillo (sotto massima copertura) & C. per questi sarà come voler resuscitare un cavallo morto, quel 16%  che risulta dai sondaggi appartiene di diritto all'ex premier.

Chi ha dimenticato con quanto coraggio Conte ha sostenuto gli attacchi beceri degli altri leaders europei durante i primi incontri istituzionali a Bruxelles nel 2018; Di Maio & C. - Grillo in prima linea - hanno dimenticato il rinnovamento che ha determinato nei rapporti tra gli stati membri in occasione della pandemia e i cospicui fondi per sostenere il Paese allo sfascio già prima del Lockdown. Conte è un uomo concreto, ha la capacità di affrontare e risolvere i problemi del Paese è per questo che il “sistema” lo detesta, ma soprattutto pone l’interesse generale a capo delle sue attività a differenza degli altri leaders che rappresentano sé stessi e i comitati d’affari che li hanno finanziati ed eletti. Conte è una reale alternativa al buio oltre la siepe purtroppo è solo.

Ciò che questi mestieranti della poltrona ci propongono è un futuro privo di aspettative concrete, persino il termine “politica” è stato stravolto e svuotato; ripetono ossessivamente che sono i cittadini a volere quello che loro decidono perché gli fa comodo; una volta eletti dicono di rappresentare la volontà popolare ma in realtà sono dei manipolati-manipolatori privi di idee e di iniziative, disinteressati ai problemi reali del Paese; vivono di ricatti e vendette. Una volta ottenuta l’elezione in Parlamento votano le leggi che più fanno comodo ai loro sponsor, talune hanno schiavizzato i cittadini asservendoli al profitto. I “grillini” in carica, con la rielezione di Mattarella e ponendosi nella scia di Draghi (come Di Maio) hanno automaticamente perso l’appoggio del loro elettorato, altro che operazione partita dalla base! Questi non si sono accorti che stanno usando lo stesso linguaggio e hanno adottato lo stesso comportamento di quelli che prendevano a parolacce poco tempo fa.

Draghi non è l’uomo dei miracoli, è un esecutore materiale di questa logica, è un individuo “assorbito” dalla sua stessa ambizione. Questo non è un governo concepito e realizzato per salvare un paese in difficoltà ma esattamente il contrario, vanificare l’impiego delle risorse ottenute dalla UE destinandole ad un sistema industriale perdente e parassitario programmato a trasferire le produzioni all’estero per aumentare il profitto e creare altri poveri; non vi sono progetti per la transizione ecologica, non vi sono progetti per risolvere i problemi ambientali, recentemente è stato concluso un accordo con la Francia per prolungare l’impiego dell’energia nucleare altamente pericolosa per lo smaltimento delle scorie e in caso di incidenti negli impianti ( Chernobyl e Fukushima non hanno insegnato nulla); dall’altra parte l’Italia vuole continuare ad usare il gas che produce CO2. Il fatto strano che la Germania sta disattivando i reattori nucleari e dal 2011 ad oggi ha già chiuso alcune centrali e programma di chiudere le restanti entro pochi anni, ha già stanziato cospicui capitali per il risanamento dei luoghi e lo stoccaggio delle scorie in sicurezza mentre la Francia ha spento molti reattori per delle manutenzioni urgenti e necessarie dimostrando che vi sono seri  rischi di incidenti anche nelle strutture occidentali costruite con tutti i criteri tecnici possibili.  In Italia avrebbero risparmiato sul cemento e sulla sicurezza dell’impianto: quei due referendum contro il nucleare sicuramente ci hanno salvato da incidenti sul modello del “Ponte Morandi”.

Facciamo un altro esempio, prendiamo il caso “Boeing”: la società americana costruttrice affidava alla Leonardo la produzione dei pezzi di fusoliera dei velivoli commerciali in titanio, la società italiana come al solito la dà in appalto ad un'impresa che ha realizzato i componenti “riducendo” il quantitativo di titanio necessario: sono stati montati pezzi difettosi e pericolosi che stanno creando molti problemi alla Boeing.  La società colpevole ha chiuso i battenti ed è sparita dalla circolazione, la Leonardo con un contratto ad hoc si era cautelata preventivamente e ne è uscita pulita, mentre la società americana dopo il danno è stata beffata in puro stile imprenditoriale italiano!

Draghi è il fautore del liberismo, un modello che ha prodotto solo disgrazie, povertà e milioni di morti per fame in tutto il mondo. L’egemonia economico-politico-militare dell’America, dopo la fine del secondo conflitto mondiale si è estesa in tutto il globo toccando pesantemente anche i nostri interessi.

Quello che sta accadendo attualmente in Italia è la continuità del passato infatti tramite la massoneria e le trame tessute da Gelli con la loggia P2 (molto presente anche in Argentina) l’Italia è stata e rimane subalterna agli interessi americani, la caduta del muro di Berlino non ha cambiato sostanzialmente nulla nei rapporti con l’amministrazione statunitense e gli “alleati” europei. Se si potesse indagare approfonditamente e liberamente questo fenomeno emergerebbero prove concrete delle gravissime responsabilità della loggia P2 che, a mio avviso, non è assolutamente scomparsa ma ancora agisce attivamente all’interno delle istituzioni e del gotha economico-militare (NATO) tramite il quale subiamo ancora pesanti interferenze.

Se si comparano le scelte economiche adottate sia in Italia sia in Argentina ci si accorge di quanto siano simili ma soprattutto hanno avuto lo stesso scopo: produrre un debito pubblico stratosferico dal quale sarà impossibile uscire.  Entrambi i paesi sono stati divorati dalla corruzione e i governi che si sono succeduti hanno effettuato investimenti inutili e costosissimi al fine di far lievitare il debito pubblico che nel nostro Paese ha spazzato via dapprima il patrimonio costruito dagli italiani sotto la guida di Enrico Mattei poi ha determinato il graduale smantellamento del sistema sociale dirottando le risorse a favore di un’imprenditoria fallita e parassita.   L'Argentina  ha subito un ben più crudele destino: un colpo di stato militare che ha soffocato nel sangue la democrazia e le multinazionali americane che hanno succhiato le risorse naturali mandando in fallimento lo Stato e in rovina i suoi cittadini.

Soprattutto nelle vaste aree del mondo dove vi sono grandi ricchezze naturali è in atto un terribile conflitto tra il tentativo di riaffermare la dignità e i diritti naturali dell’uomo e lo strapotere del capitale.

Il capitalismo è una delle forme di criminalità più pericolose che l’uomo abbia potuto inventarsi. Si cela dietro un’astrazione giuridica quella di attribuire a beni e denaro una personalità giuridica al pari dell’essere umano permettendo agli individui che manovrano al suo interno ogni sorta di atrocità senza doverne rispondere. La povertà non è frutto del caso ma di scelte fatte a tavolino da pochi, sono state applicate strategie politico-economiche messe a punto da esperti per stroncare un sano sviluppo dei paesi emergenti detentori di ricchezze naturali necessarie alle tecnologie dei paesi occidentali. Sotto la bandiera della democrazia  liberista sono stati assassinati i presidenti sudamericani che volevano realizzare governi democratico-socialisti dove la ricchezza fosse redistribuita equamente attraverso una politica di sviluppo sociale, culturale, economico nel rispetto delle libertà di pensiero e di manifestazione della propria opinione  invece di essere assorbita dalle strutture finanziarie straniere che vantano crediti che non possono essere onorati per le cattive scelte economiche imposte con la corruzione dalle multinazionali straniere.

Qui il comunismo o altra forma ideologica non contano, non contano neanche le religioni, soprattutto quella cattolica che ha tradito gli insegnamenti cristiani abbracciando la forma più raffinata di ipocrisia “immensamente poveri e immensamente ricchi”, e l’islamismo che trasforma alcuni suoi fedeli in suicidi e assassini.

Un rinnovamento della società italiana deve partire dalla base, abbandonando i vecchi schemi mentali imposti da individui senza scrupoli che hanno trovato nella “non politica” il sistema per garantirsi una bella vita a carico di chi lavora duramente e onestamente, rischiando tutti i giorni la vita e le sicurezze che si è costruito con le proprie forze. Personalmente diffido di quanto è stato realizzato in Parlamento in questa settimana e spero che l’ex premier Conte non sprechi il suo prezioso tempo e le sue indiscusse qualità dietro a chi aspira a trovare una buona e continuativa sistemazione con la “non politica”.

Di Di Maio ce ne sono molti, mentre Conte ha dimostrato di essere  un esemplare raro.