Israele continua a non rispettare il cessate il fuoco imposto dal Consiglio di sicurezza dell'ONU
James Elder è il portavoce del Fondo delle Nazioni Unite per l'infanzia (UNICEF). In questo ruolo ha la responsabilità di parlare delle crisi umanitarie in tutto il mondo, insieme a tutte le questioni chiave che riguardano i bambini.
Oggi, sul proprio account social, ha dichiarato che le speranze della popolazione di Gaza sono state deluse nelle ultime due notti a seguito dei continui attacchi di Israele, nonostante la risoluzione del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite che chiede un cessate il fuoco immediato.
"C'era così tanta speranza a Gaza dopo l'appello di lunedì per un cessate il fuoco. Quella speranza, notte dopo notte, viene soffocata dalle bombe", ha detto in un video pubblicato su Instagram.
Puntando la sua macchina fotografica verso un ragazzo ferito in un letto d'ospedale, Elder ha detto: "Questo è un Mohammed di sette anni e questo è il volto e il risultato del cessate il fuoco a Gaza".
La risoluzione delle Nazioni Unite approvata lunedì chiede una tregua immediata per il Ramadan, che terminerà tra due settimane, il 10 aprile, e chiede il rilascio di tutti i prigionieri sequestrati da Hamas e dagli altri movimenti della resistenza palestinese nel sud di Israele il 7 ottobre.
Hamas ha dichiarato di essere pronta ad accettare in qualsiasi momento i termini dell'accordo. Israele, invece, continua la sua guerra.
Finché la comunità internazionale non inizierà ad applicare pesanti sanzioni allo Stato di Israele - dal punto di vista del diritto internazionale il mancato rispetto della risoluzione del Consiglio di sicurezza dà pieno sostegno ad una tale decisione - lo Stato ebraico continuerà ad agire in barba a qualsiasi regola... come, peraltro, ha fatto finora.
Ma quanti morti e quanto distruzione sono ancora necessari perché la comunità internazionale inizi a fare il proprio dovere?
Per Francesca Albanese, relatrice speciale delle Nazioni Unite sui diritti umani nei territori palestinesi occupati, ha affermato che quanto sta accadendo nella Striscia di Gaza costituisce un crimine di guerra senza precedenti e che Israele sta lavorando per radere al suolo la Striscia, aggiungendo che lo Stato ebraico a Gaza sta compiendo tre atti che rientrano nel quadro del genocidio, uccidendo la popolazione, sfollandola e imponendo condizioni di vita che portano all'eliminazione del poolo palestinese.