Nella conferenza stampa di lunedì pomeriggio in cui Giuseppe Conte ha commentato i risultati del voto alle politiche, il presidente del Movimento 5 Stelle, rispondendo ad una domanda di Paolo Celata, giornalista di La7, ha colto al volo l'occasione per togliersi qualche "sassolone" dalla scarpa, lasciatogli da Letta e dal suo Pd:
"Letta oggi ha puntato il dito contro di me in modo esplicito ed univoco. Quando c'è una sconfitta, come nel caso del Pd, è bene che un leader non cerchi capri espiatori a cui addossarne la responsabilità. ... Mai litigato con Letta, non ci siamo presi a male parole. Non l'ho più sentito. ... Ho già detto che non ci sarà dialogo con questo gruppo dirigente (del Pd) ma la questione non è personale. I punti sono politici. Non è solo questione di gruppo di dirigente ma di agenda. ... Bisogna vedere quale Pd verrà fuori dopo il congresso".
Ma Conte non si è limitato solo a questo. Dopo aver fatto gli auguri a Giorgia Meloni "per il compito che l'aspetta", ha però precisato che il M5s è pronto a difendere i suoi valori e i principi costituzionali, forte del mandato ricevuto con il voto di domenica. Quindi...
"Se verrà toccato il reddito di cittadinanza la nostra opposizione non sarà dura, ma sarà durissima. Non faremo sconti.Invito il centrodestra, che ovviamente si candida a guidare il Paese, a comprendere che quando non si è maggioranza reale nel Paese è bene non avventurarsi in progetti di riforma costituzionale senza una reale condivisione con tutte le forze politiche. Altrimenti il rischio evidente è quello di una bocciatura sonora, come quella che prese Renzi. Non siamo il partito del Sud, ma la forza politica che ricevuto una grande investitura al Sud. Questo ci legittima a contribuire a superare a il divario nord-sud e a contribuire a un processo riformatore basato sulla crescita economica, non assistenziale, del sud".
"Dopo questa rimonta", ha dichiarato Conte via social, "io dovrei esultare, ma non lo faccio. Oggi molti italiani si sentono smarriti, amareggiati, delusi: la maggioranza a guida Meloni non è maggioranza nel Paese. A tutti questi cittadini voglio dire di tenere alto il morale e vigile l'attenzione: giorno dopo giorno, nelle aule parlamentari e nelle sedi istituzionali, lavoreremo per impedire a questa nuova maggioranza parlamentare di stravolgere la Costituzione, di calpestare i diritti civili e di fare la guerra ai poveri, agli ultimi. Non permetteremo a nessuno di toccare le nostre riforme contro la precarietà, le disuguaglianza, la corruzione. Non molleremo di un centimetro".