Ecco come mercoledì hanno parlato di pace nel conflitto ucraino la ormai "mitica" Maria Zakharova e il presidente cinese Xi Jinping. Cominciamo da quest'ultimo, visto che le sue dichiarazioni hanno comunque una logica.

Oggi Xi Jinping si è sentito telefonicamente con il presidente russo, Vladimir Putin, a cui ha espresso la sua disponibilità ad aiutare a risolvere la crisi in atto tra Kiev e Mosca. È stata la tv di Stato cinese a riportare la notizia.

"Tutte le parti interessate - ha detto il leader cinese - devono assumere una posizione responsabile, promuovendo così la corretta soluzione della crisi. La Cina è pronta a continuare a svolgere il suo ruolo costruttivo".

Xi, ha sottolineato che Pechino ha una posizione equidistante sulla guerra in corso, tenendo conto dei fatti e delle realtà storiche.

"Contribuiamo attivamente - ha poi concluso - a preservare la pace su scala globale. Allo stesso modo, contribuiamo a mantenere un ordine economico stabile nel mondo".

In sostanza, il presidente della Repubblica popolare cinese ha cominciato ad infastidirsi e non poco per non vedere all'orizzonte una possibile fine del conflitto, a causa soprattutto dei prossimi appuntamenti politici che lo vedranno protagonista a Pechino con il rischio di vedersi sostituito alla  segreteria del partito e alla guida dello Stato. Tutto è legato all'andamento dell'economia cinese che non può permettersi di viaggiare con tassi di crescita a livello occidentale. Dato che il conflitto tra Russia e Ucraina sta generando un caos a livello internazionale tra sanzioni e ritorsioni, Xi Jinping deve aver fatto due conti e deve aver trovato sia più conveniente per il suo Paese che la guerra in atto cessi il prima possibile... probabilmente non ritenendo comunque sufficientemente conveniente per far crescere i Pil di Pechino  acquistare a prezzi di stralcio le materie prime offerte dalla Russia che ha disperato bisogno di aprire nuove vie commerciali.


Invece, nell'ordine del tragicomico sono classificabili le ultime dichiarazioni della portavoce del ministero degli Esteri russo, Maria Zakharova, che oggi se ne è uscita con la dichiarazione che  l'Ucraina ha interrotto i colloqui di pace con la Russia su ordine dei suoi "gestori" statunitensi, mentre la Russia era pronta a proseguire.

"Questi colloqui sono stati congelati, interrotti, interrotti", ha detto la Zakharova a margine del Forum economico internazionale di San Pietroburgo. "Lasciate che (gli ucraini, ndr) dicano da soli cosa hanno fatto con questi colloqui. Lo sappiamo molto bene, perché abbiamo informazioni che testimoniano gli ordini ricevuti dai loro gestori americani",

aggiungendo che Kiev non ha ancora replicato alla risposta russa alle proposte ucraine per risolvere la situazione nel paese.

Zakharova ha anche affermato che è stata l'Ucraina a cercare colloqui e la Russia ha accettato di parteciparvi. Tuttavia, la portavoce ha affermato che il regime di Kiev ha successivamente iniziato a proporre condizioni su condizioni. "Così ci è stato detto che la località non andava bene, la composizione della delegazione neppure, il paese ospitante doveva essere diverso. C'erano molte stranezze".

I colloqui tra Russia e Ucraina sono attualmente sospesi. Vladimir Medinsky, aiutante del presidente russo che ha guidato la delegazione russa ai colloqui, ha detto che la responsabilità di tale sospensione ricade interamente su Kiev.