Sabato mattina, il mezzo su cui viaggiava Havrin Khalaf - 34 anni, curda, accademica e segretaria generale del Partito per il Futuro della Siria (Hizbul Suri Mustakbel) - viene fermato ad un posto di blocco da un gruppo di miliziani sostenuti dall'esercito turco sulla strada che collega Qamişlo e Minbic. Il mezzo viene poi crivellato di colpi. Havrin Khalaf viene trascinata fuori dall'auto e giustiziata. Stessa sorte anche per il suo autista.

Secondo fonti curde, responsabile dell'assassinio è il Battaglione 123 della milizia jihadista "Ahrar al-Sharqiya", che opera a sostegno dell'esercito turco.

Questo che è definibile, né più né meno, come un assassinio politico o un attentato terroristico, è stato celebrato come un successo dalla stampa di regime turca.

La guerra che la Turchia ha avviato contro il nord della Siria, occupato in massima parte dal popolo curdo, è una guerra di aggressione che non è neppure da escludere che sia stata pensata e organizzata con lo scopo di commettere un vero proprio genocidio.

E lo stesso omicidio di Havrin Khalaf sembra dimostrarlo. Havrin Khalaf, infatti, era segretaria generale del Partito per il Futuro della Siria, un partito che mira a costruire insieme a tutti i partiti siriani una società democratica e pluralista, facendo ricorso esclusivamente alla politica e non alle armi. E perché allora definirla terrorista? E perché gioire del suo assassinio?

La Turchia è membro della Nato. La Nato ha impedito questa guerra assurda contro il Rojava? No. Il segretario generale della Nato ha incontrato Erdogan ed ha comunicato che il governo turco aveva messo la NATO al corrente dell’attacco, balbettando di capire i motivi che ne stanno alla base!

Gli altri Paesi europei dicono di voler fermare la vendita di armi alla Turchia, ma nessuno parla di come impedire che la Turchia continui l'aggressione contro il popolo curdo.

Già prima dell'attacco dello scorso mercoledì, un portavoce delle Nazioni Unite aveva dichiarato di prepararsi al peggio in relazione alle intenzioni della Turchia di invadere il nord della Siria. Ma l'attacco non è stato impedito.

Sulla guerra voluta dalla Turchia, si è riunito il Consiglio di Sicurezza dell’ONU che però non è neppure stato in grado di formulare una nota di condanna: USA e Russia l'hanno impedito usando, insieme, il loro potere di veto.

Ricapitoliamo. La Turchia aggredisce uno Stato in via di pacificazione come la Siria, attaccandone una zona che finora era stata interessata marginalmente dalla guerra civile. Con quale giustificazione? Che i curdi sarebbero dei terroristi. Il guaio è che da terroristi si sono comportati i turchi, alleati della Nato e alleati anche di formazioni jihadiste collegate all'Is o ad al-Nusra, cioè dei terroristi... veri!

Inoltre, che cosa vuol fare la Turchia nel Rojava lo sappiamo già, perché lo sta già facendo nell'area di Efrin che aveva occupato lo scorso anno. Dopo aver aver sostituito la locale amministrazione - autonoma, femminista e multietnica - la Turchia ha eseguito una "pulizia etnica" ed il "genocidio culturale" di coloro che vi abitavano (curdi, armeni, assiri, yazidi), acquisendone illegalmente proprietà e terreni, con violazioni dei diritti umani, sequestri e stupri.

E adesso, noi europei, dovremmo accettare la guerra della Turchia voltando la testa per far finta di non vedere?