«Io credo che la democrazia sia fatta davvero di progetto e anche di polemica. Questa polemichetta che è stata messa in campo, secondo me, ci aiuta ad allungare il pensiero

Con questa frase, dal significato più che oscuro, è stata pronunciata dal presidente della Regione Abruzzo Luciano D’Alfonso in relazione ad una domanda sulla vicenda ombrelline che ha oscurato l'edizione 2017 di Fonderia Abruzzo, una due giorni organizzata dalla regione "per raccogliere intelligenze e pensatori italiani ed abruzzesi e con loro immaginare funzione, collocazione ed identità dell'Abruzzo e le politiche conseguenti."

Questa edizione, in cui - per la cronaca - secondo il presidente della regione si sono raggiunti tre importanti risultati con "l'accelerazione del piano di investimenti sulla linea ferroviaria Pescara-Roma, l'istituzione di una Zona economica speciale per la portualità abruzzese e molisana, l'attivazione di una cooperazione rafforzata (secondo quanto previsto dall'articolo 117 della Costituzione) tra Abruzzo e Marche sulla viabilità", è passata agli onori della cronaca nazionale perché durante due dei dibattiti svoltisi alla Badia celestiniana di Sulmona, è stato necessario "l’improvviso" utilizzo di ombrelli per riparare i relatori dalla pioggia (al mattino) e dal sole (nel pomeriggio), poiché il palco era scoperto.

 

"Non appena si è verificata l’emergenza, alcuni volontari dotati di ombrello si sono attivati autonomamente". Così spiega la vicenda Fabrizio Santamaita, portavoce del Presidente della Regione Abruzzo Luciano D’Alfonso.

Quello che però Santamaita non riesce a spiegare è che l'improvviso utilizzo di ombrelli si è verificato per ben due volte e, in entrambe le circostanze, i volontari reggi ombrelli erano donne che, in piedi, hanno riparato al mattino e nel pomeriggio degli uomini comodamente seduti che tenevano un dibattito.

La polemica sarà pure strumentale, come da parte della regione si è cercata di catalogare, ma le immagini parlano da sé e, di certo, quel che raccontono non è nulla di buono e neppure di bello, con buona pace di Santamaita, D’Alfonso e della regione Abruzzo!