Covid, la magica Sicilia continua a rimanere in area bianca nonostante il numero di contagiati sfiori il picco di gennaio
Ogni giorno ci sentiamo ripetere mirabilie di come la destra riesca a governare la cosa pubblica, prendendo ad esempio le amministrazioni locali. Tra le tante regioni amministrate dalla destra, vi è la Sicilia di Nello Musumeci, dove è in atto il modello di alleanza tra postfascisti, berluschini, leghisti e democristiani di destra che ritroviamo in molte altre parti d'Italia.
La pandemia, mettendo di fronte gli amministratori delle regioni a problematiche mai affrontate in precedenza, ha finito per rivelare da nord a sud la vera "qualità" che caratterizza il buon governo della destra... dalla Lombardia di Fontana alla Sicilia di Musumeci.
Quest'ultima regione è, in questi giorni, alla ribalta della cronaca per il numero di nuovi casi di contagio da Covid che ogni giorno vengono registrati. I 1.739 nuovi contagiati dell'ultima rilevazione si avvicinano al picco di casi registrato a metà dello scorso gennaio, mentre è di un terzo inferiore il numero dei decessi, certamente in funzione della campagna vaccinale.
In base alle modalità con cui in passato venivano valutati i dati relativi all'andamento del contagio in una regione, la Sicilia adesso sarebbe già stata considerata zona gialla, se non addirittura arancione. Ma oggi i parametri di valutazione del contagio hanno visto allargarsi, e di molto, le maglie che in precedenza erano invece molto più strette.
Mentre in passato era importante prevenire il diffondersi del contagio, adesso il Cts con il placet del Governo ha deciso che va valutata la capacità di ogni singola regione di contenere il diffondersi del contagio. Pertanto, il numero di nuovi casi diventa quasi irrilevante, mentre le valutazioni vengono effettuate sul tasso di occupazione dei ricoveri ordinari, l'incidenza settimanale ed il numero di ricoverati in terapia intensiva.
La Sicilia ha mancato di soddisfare i primi due parametri, ma è riuscita - seppur di poco - a salvarsi grazie al terzo.
Venerdì 20 agosto i ricoverati in terapia intensiva in Sicilia erano 83 (secondo Agenas). Ma per i parametri di valutazione per l'assegnazione di una regione ad una determinata area di colore valgono i dati registrati dall'Iss. Nel caso della Sicilia, quelli dell'Iss fanno riferimento ai ricoveri registrati nella giornata di martedì 17 agosto che indicavano 77 pazienti in terapia intensiva invece degli 83 di venerdì.
In tal modo, il rapporto tra posti letto nelle intensive (725) e ricoverati (77) è rimasto sotto al 9%, non superando così la soglia critica e la Sicilia, pertanto, è rimasta in zona bianca.
Per la prossima rilevazione, la regione di Musumeci è però già corsa ai ripari aggiungendo ai 725 posti letto attualmente disponibili in terapia intensiva altri 196... potenzialmente attivabili in caso di emergenza. Pertanto anche la prossima settimana il parametro dovrebbe continuare a rimanere sotto la soglia critica.
Rimane però il dubbio del personale che dovrebbe essere assegnato ai 196 posti letto "potenzialmente" attivabili. Infatti, per un posto letto in terapia intensiva è necessario del personale medico e infermieristico formato allo scopo... e la Sicilia lo avrebbe a disposizione - da un giorno all'altro - per gestire addirittura 196 posti letto?
Un dubbio su cui nessuno, finora, ha deciso di far chiarezza. Alla fine dello scorso marzo, la regione Sicilia aveva falsificato i dati sui ricoverati nelle terapie intensive e sui decessi con Covid per non finire tra le regioni in area rossa. Dello scandalo fu ritenuto responsabile il solo assessore alla Sanità. Ma siamo sicuri che anche oggi, seppure in modo diverso, non si stia ripetendo quanto accaduto in passato?