Il presidente del Consiglio, Mario Draghi, martedì si è recato ad Ankara per co-presiedere il Terzo vertice intergovernativo italo-turco insieme al Presidente della Repubblica di Turchia, Recep Tayyip Erdogan, proprio quello che lui, qualche mese fa, ha giustamente e correttamente  definito un dittatore.

Dopo la visita all'Anitkabir, mausoleo di Mustafa Kemal Atatürk, fondatore e primo presidente della Turchia moderna, Draghi ha incontrato Erdogan al Palazzo presidenziale, dove ha preso parte ai colloqui bilaterali tra i ministri italiani (praticamente oggi tutto il governo italiano si è trasferito ad Ankara), membri della delegazione ufficiale e i rispettivi ministri turchi. Al termine della riunione, questo è quanto ha dichiarato il premier italiano:

"Voglio ringraziare il Presidente Erdogan e il Governo turco per l'organizzazione di questo terzo Vertice intergovernativo e per la calorosa ospitalità. L'incontro di oggi indica una volontà comune di rafforzare la collaborazione tra i nostri Paesi. Italia e Turchia sono partner, amici, alleati. Abbiamo davanti grandi sfide, a partire dalla guerra in Ucraina, e vogliamo lavorare insieme per affrontarle. Italia e Turchia sono unite nella condanna dell'invasione russa dell'Ucraina e nel sostegno a Kiev. Allo stesso tempo, siamo in prima linea nel cercare una soluzione negoziale che fermi le ostilità e garantisca una pace stabile e duratura. Una pace che l'Ucraina e il Presidente Zelensky ritengano accettabile. Voglio ringraziare la Turchia per il suo sforzo di mediazione, in particolare per quanto riguarda lo sblocco dei cereali fermi nelle città del Mar Nero. Dobbiamo liberare al più presto queste forniture, e quelle di fertilizzanti, per evitare una catastrofe umanitaria e sociale nei Paesi più poveri del mondo.Al vertice G7 di Elmau, Antonio Guterres, ha descritto i contorni del piano a cui stanno lavorando le Nazioni Unite, che prevede un ruolo centrale per la Turchia. Mi auguro che la Russia possa dare il via libera a questa iniziativa, anche come segnale distensivo per futuri negoziati di pace. Il Vertice di oggi serve anche a rafforzare i legami commerciali tra i nostri Paesi, legami che hanno segnato la storia del Mediterraneo. Penso ai Levantini, che discendono dalle comunità mercantili e sono la più antica comunità storica italofona all'estero. La Turchia è oggi il primo partner commerciale per l'Italia nella regione del Medio Oriente e del Nord Africa. Nel 2021 l'interscambio è stato di quasi 20 miliardi di euro, in crescita del 23,6% rispetto all'anno precedente. Gli accordi che abbiamo firmato oggi interessano molti settori, dalle piccole e medie imprese alla sostenibilità, che rimane l'obiettivo di lungo termine del Governo. In autunno si terrà la terza riunione della Commissione sulle attività economiche e commerciali che ci permetterà di proseguire ancora su questa strada.Nella nostra conversazione, abbiamo discusso anche dell'importanza del rispetto dei diritti umani. Ho incoraggiato il Presidente Erdogan a rientrare nella Convenzione di Istanbul contro la violenza sulle donne.Italia e Turchia condividono l'appartenenza al Mediterraneo – una comunità millenaria, un ecosistema unico e fragile. La nostra crescita, il nostro futuro dipendono dal rispetto dell'ambiente e delle persone, in ogni ambito. Penso alla gestione dell'immigrazione, che deve essere umana ed efficace. E al rispetto dell'ambiente, allo sviluppo di energie rinnovabili, alla tutela della biodiversità.A questo proposito, voglio ringraziare il Governo turco per le condoglianze espresse al popolo italiano per il crollo avvenuto sulla Marmolada. È un gesto di vicinanza che ho apprezzato molto". 

Come si può capire dal resoconto, Erdogan parrebbe improvvisamente diventato un ex dittatore, partner affidabile per lo sviluppo commerciale del nostro Paese. Peccato che stia continuando a sterminare i curdi, se ne freghi o quasi delle sanzioni imposte dall'Europa alla Russia, supporti Mosca nel trasferire nei porti turchi, con navi che salpano dalla Crimea, il grano rubato all'Ucraina. 

Ma la diplomazia fa rima con ipocrisia... e oltretutto prima di tornare in Italia, con Erdogan Draghi ci deve pure andare a cena!