seconda parte - “Delinquenti e politici: ricordi d’un campo della morte” - sottotitolo: “Memoriale di prigionia a Mauthausen”, di Antonio Lombardo e Bruno Lombardi - dubbi & perplessità
Il prefatore Bruno Lombardi, comunque, dimostrando di essere conscio delle stranissime inesattezze contenute nel memoriale e nei documenti allegati, si affretta a precisare (a pagina 9): “Non devono destare
troppi stupori
, quindi, quei passaggi del memoriale di Paolo in cui compaiono nomi sconosciuti e di difficile collocazione nei fatti storici… i riferimenti dell’Autore al “campo di punizione” Birkenau e a quelle truppe russe che lo hanno liberato, restano leciti”.Sì, perché - e ciò non induca
troppi stupori
, ma solo pochi - in questo memoriale, oltretutto, si afferma che il campo di Mauthausen è stato liberato dall’esercito russo. Una novità assoluta, visto che per anni ci hanno detto che sono stati gli Americani ad aprire quei cancelli maledetti.