Una chiacchierata con Irma Bacci su Gabriele Galloni, giovane e brillante poeta contemporaneo, prematuramente scomparso
di Antonietta Micali
Mi presento a Voi!
Sono Irma Bacci la mamma di un Angelo: Gabriele Galloni, un giovane poeta contemporaneo volato in cielo il 6/9/2020, a solo 25 anni, per un arresto cardio respiratorio dovuto ad una rara malattia: la Sindrome di Kartagener di cui soffriva dalla nascita ed eravamo in cura al Bambin Gesù fino a 10 giorni prima dell’accaduto in reparto di Broncopneumologia. Le cose da dire su e di Gabriele sono infinite, sia come figlio, come essere umano, come etica, che come artista.
Io parlo da mamma e dico semplicemente che se sono la donna di oggi, lo devo esclusivamente a lui. Gabriele è stato per me e per la nostra famiglia un DONO dal cielo, (ed in cielo è tornato). Nonostante le gravi ed importanti giornate del nostro quotidiano siano state sempre piene di preoccupazioni, pianti, ricoveri e viaggi della speranza, siamo stati sempre con il sorriso sulle labbra e nel cuore, ricchi di positività e fede.
Gabriele è un esempio di vita, parlo al presente perché è vivo più di quanto si pensi ed è presente in ogni dove per tutti noi, per gli amici che lo adorano, i quali non sapevano nel dettaglio la situazione, in quanto Gabriele non ne parlava più del dovuto, non per vergogna o compassione, ma solo perché voleva essere parte integrante delle giornate che viveva.
Gabry è affetto anche da un’altra malattia rara degenerativa la Sindrome di Danlos di cui anch’io sono affetta, ma nonostante tutto Gabriele vive la vita tra sorrisi e risate di vero cuore, esperienze adolescenziali all’insegna del puro divertimento, crea un gruppo musicale con i compagni delle scuole superiori, scrive sceneggiature di cortometraggi e non solo, andando con i suoi amici in ogni dove per girare il tutto…con ottimi risultati. Aggregante e leader di moltissimi gruppi di amici, sin da piccolo frequenta una scuola di teatro e lo fa fino al luglio del 2020.
Tutti lo chiamano e lo cercano e quando Gabriele vola in cielo, tutti i gruppi da lui creati, si disgregano compreso quello del teatro. Lui, un ragazzo sempre molto educato e allegro, di un’allegria contagiosa, i suoi abbracci rimarranno nella storia, sempre pronto sia fisicamente che verbalmente a dare sostegno nei momenti di bisogno, non lamentandosi mai di sé stesso e mai pianto addosso. Altruista, cuore nobile, aiutava chi non poteva permettersi una pizza, un libro o un cd.
Mio figlio, un ragazzo amante della vita, dell’arte, della scultura, della scrittura, amava in modo particolare la poesia, ma pure il cinema, il teatro, la musica…..
Gabriele collabora con la Croce Rossa e San Egidio andando a portare il cibo alla Stazione Termini, serve alla mensa senza che noi ne sapessimo nulla, infatti l’ho saputo soltanto un paio di anni dopo la sua dipartita. Protegge e difende un suo compagno di scuola che veniva deriso nel luogo dove faceva sport, ed il padre di quest’ultimo ha scritto una lettera dove ringrazia Gabriele per aver fatto ciò che avrebbe dovuto fare lui, ma, purtroppo, non si era mai accorto di nulla.
Tanti pensieri e ricordi occupano la mia mente. In questi anni, ho ritrovato amici e conoscenti che si erano rivolti a Gabry e da lui avevano avuto tanto amore.
Gabriele ama viaggiare, a cavallo del Suo compleanno, il 9 giugno, si reca nel NEW JERSEY per cercare di incontrare il suo idolo BRUCE SPRINGSTEEN. Alla fine dell’adolescenza e inizio dell’età adulta, fonda un collettivo letterario con molti “seguaci” e moltissimi estimatori. Gabriele inizia piccolissimo a leggere, ricordo che lo mettevo seduto sul sedile del carrello della spesa ed il tempo di fare il giro del supermercato, lui aveva già finito di legger il piccolo libricino di Geronimo Stilton che riponevo al suo posto per comprarne un altro da leggere.
Amante dei Lego, vuole sempre comprare confezioni nuove, ma non fa tempo di salire in macchina che senza le istruzioni ha gia’ ultimato il suo prototipo.
Sin da molto piccolo è sempre uscito con un blocchetto ed una matita/penna per appuntare le sue emozioni su paesaggi e quant’altro; crescendo portava anche uno o più cd musicali ed in macchina ogni volta era una festa, come d’altronde a casa,.
Gabriele era gioioso e adesso a casa, senza di lui, c’è silenzio assordante. Se chiudo gli occhi, lo vedo ancora tornare a casa e sento da lontano, la sua voce sempre allegra intonare canti, il suo incedere felice. Amava la musica e da autodidatta suonava ogni tipo di strumento musicale. Sin da piccolo si ingegnava a creare strumenti musicali con piatti di plastica ed elastici, in un pacco di pasta vuoto di cartone metteva del riso e lo chiudeva, con un pettine e dell’elastico… Poi ha iniziato con le tastiere e voce, chitarra classica ed elettrica, armonica a bocca, ukulele amante della Bamba di RITCHIE VALENS infatti, al suo funerale, all’uscita dalla chiesa gli amici l’hanno messa come accompagno. Ha fatto il chierichetto, mentre il sacerdote celebrava messa, lui si stiracchiava sull’altare…
In estate frequentava, sin da piccolo, i centri estivi perché noi lavoravamo. andando poi da grande a fare l’educatore. La sera consegnava le pizze, faceva editing, si è sempre dato da fare.
Amante della natura e dei suoi abitanti, si prende cura di ogni piccolo animale in difficoltà e lo porta a casa per curarlo. Valorizzava sempre tutti e tutte, faceva sentire belle le sue amiche con il rispetto di un galantuomo d’altri tempi e dava nomignoli scherzosi e vezzeggiativi ai suoi amici in segno di fratellanza. A casa con lui si rideva molto, si parlava di tutto, senza remore e tabù. Chiedeva consigli a cuore aperto e ne faceva tesoro, la Sua bontà’, umiltà purezza, la semplicità lo caratterizzavano e lo rendevano amabile.
Gabriele desiderava che la Sua Poesia arrivasse a tutti senza distinzione di età e cultura. Il suo più grade desiderio era quello di aiutare i giovani soprattutto quelli delle periferie nel tirare fuori il meglio di sè stessi sotto ogni forma di arte, sport…
Gabriele deve essere un monito per tutti noi con i suoi 25 anni di vita terrena ha donato l’infinito, pur con i suoi problemi non indifferenti di salute, è andato oltre il dolore, perché il male, il dolore e le sofferenze non devono fermarci, anzi….ci devono far capire che lamentandosi, piangersi addosso non serve a nulla …
Potrei andare avanti per ore, per giorni, per mesi e per anni per raccontarvi di lui, ma lascio a voi la scoperta di questo ragazzo e ringrazio umilmente e con devozione la dott.ssa Antonietta Micali per questa meravigliosa opportunità’ DONATACI …
Vi lascio con questa meravigliosa POESIA scritta da GABRIELE che è stata incisa anche sulla sua lapide come dono per chi legge:
“Noi fummo l’immagine dell’uomo, non la creatura breve, ma la traccia.”
Grazie Irma Bacci per questa bellissima chiacchierata, soprattutto per averci fatto conoscere meglio questo splendido Angelo e brillante poeta, di lui rimangono vive le sue parole come grande testimonianza del suo passaggio nelle nostre vite.