Stìrnata murìu 'u padrinu Totò Riina... E chissà se in questo modo hanno commentato in Sicilia la morte di Totò Riina, uno dei capi della mafia siciliana, tra i più spietati di sempre. Da povero contadino a capo dei capi di Cosa Nostra, questo è stato il cammino di Riina.

Un cammino lastricato con il sangue di chiunque, al di là del genere e dell'età, potesse essergli stato d'intralcio, sia che fosse appartenuto alle istituzioni dello Stato, sia alla stampa, sia alla mafia stessa.

A lui si deve la stagione delle stragi e fu lui l'argomento principale di una trattiva (ancora da provare giudiziariamente) tra mafia e Stato che portò alla fine del suo "regno".

Inutile ripetere chi sia stato e che cosa abbia fatto Riina... la letteratura in merito è oramai sconfinata. E comunque un breve ed esaustivo promemoria ce lo offre il post su facebook inviato in proposito sul proprio profilo dal presidente del Senato Pietro Grasso che, prima della politica, ha passato i molti dei suoi anni di magistrato a combattere la mafia.



Quello che però va ricordato è che con Riina muoiono per sempre, quasi sicuramente, molti dei misteri legati alla sua vita di mafioso, alle stragi, alla sua cattura, alla trattativa Stato mafia, ai legami con il mondo della politica.

Ma non è la prima e non sarà l'ultima volta che ciò accade. In fondo la verità della mafia è una verità che tutti conoscono, come le sue infiltrazioni nella politica e nella finanza, ma che quasi sempre devono però esser provate ufficialmente, almeno ai livelli più alti.

Ed ogni volta che la magistratura si organizza per sconfiggere la mafia - vedi il pool, la confessione di Buscetta, Falcone e Borsellino - lo Stato prontamente interviene per porre "rimedio", e come sempre, con la convinzione e la necessità di dover migliorare ciò che già - invece - funzionava benissimo, finendo - ed è pure inutile ripeterlo - per interrompere tutto quello che di buono e positivo era stato fatto.

È morto un capo mafia, e secondo alcuni forse ancora il capo della mafia, ma la mafia è ancora ben viva e più che vegeta.