Senza alcun riguardo della riunione organizzata lo scorso 26 aprile al Mase, dove non ha partecipato, il presidente della Provincia autonoma di Trento, Maurizio Fugatti, ieri ha emanato un decreto che ordina di nuovo l'abbattimento dell'orsa JJ4. 

L'Organizzazione internazionale protezione animali (Oipa) insieme alle altre organizzazioni che si sono interessate alla vicenda, hanno dichiarato che nel caso si eseguisse l'abbattimento, presenteranno una denuncia in Tribunale per uccisione non necessitata (art. 544 bis del codice penale), oltre ad invitare i veterinari a non eseguire l'eutanasia, come indicato dal loro Ordine professionale di Trento. 

Anche l'Ordine nazionale dei biologi si è espresso al riguardo, dicendo no all'abbattimento dell'orsa e auspicando "una pronta indagine sulle responsabilità delle istituzioni". Anche i biologi dichiarano che "affrontare il problema della convivenza tra l'uomo e gli orsi nei boschi del Trentino per i biologi esperti non può prescindere da una valutazione più ampia del rapporto tra l'essere umano e gli ecosistemi di cui esso stesso fa parte".  

"Eventuali situazioni conflittuali con gli orsi, così come con ogni altro animale selvatico, dovrebbero essere affrontate con gli strumenti di prevenzione prescritti dalle normative e basati su regole scientifiche", ribadisce l'Oipa, "Auspichiamo una presa di posizione anche delle autorità europee a difesa degli orsi perseguitati dalla miope gestione della Provincia autonoma di Trento".

A quanto par di capire, più emergono le mancanze di Fugatti e della sua amministrazione nella corretta gestione del piano Life Ursus, il presidente della PAT, aumenta il livello di scontro con ministero dell'ambiente e associazioni animaliste perché il problema non venga a galla nell'opinione pubblica, soprattutto trentina, vista l'incombenza del prossimo appuntamento elettorale.