Il MoVimento dei bene informati, che vuol penalizzare giornalisti e quotidiani tanto quanto la Lega vuole penalizzare i migranti (ognuno ha le proprie passioni), oggi ha pubblicato sul blog delle Stelle, magazine ufficiale del verbo del popolo, un articolo del suo capo politico, Luigi Di Maio, in cui spiega che la prossima legge di bilancio sarà una manna per le Pmi che finalmente "iniziano a pagare meno tasse".
La coniugazione al presente, non corretta, è quella utilizzata da Di Maio che come suo solito dà per già certo quello che il Parlamento non ha però ancora approvato.
"È una rivoluzione fiscale che entrerà a regime nei prossimi tre anni. Già l’anno prossimo - dice Di Maio - le PMI pagheranno 470 milioni di euro di minori tasse, a partire dalla flat tax per professionisti e piccole imprese.
Milioni che diventeranno miliardi nei due anni successivi. Nel 2020 la riduzione di tasse arriverà a quasi 4 miliardi di euro, e nel 2021 addirittura a 4,8 miliardi.
Allo stesso tempo aumenteremo le entrate da banche e assicurazioni. Come dice oggi uno studio della CGIA di Mestre: oltre 6,5 miliardi nel 2019 tra maggiori tasse e differimento di deduzioni fiscali, che si stabilizzeranno intorno ai 4 miliardi nel 2020 e 2021."
A dire il vero, però, lo studio della Cgia dice tutt'altro. "Nel 2019 l’applicazione del disegno di legge di Bilancio comporterà alle aziende italiane un aggravio di gettito di 6,2 miliardi: di cui 4,5 miliardi circa in capo alle imprese non finanziarie e quasi 1,8 miliardi a carico di banche e assicurazioni."
Quindi, nel 2019 le aziende italiane (comprese le Pmi) pagheranno in più 4,5 miliardi di euro.
Per quanto riguarda la flat tax "a favore dei lavoratori autonomi con ricavi inferiori a 65 mila euro all'anno, nel 2019 l'alleggerimento fiscale sarà di soli 331 milioni di euro."
E Di Maio accusa la stampa italiana di fare disinformazione!