Nonostante gli sforzi sin qui prodotti da Matteo Renzi, che ha fatto ricorso pure alla somma algebrica, per dimostrare la bontà della sua iniziativa sugli 80 euro, i fatti non trovano però riscontro in tanta tenacia.
I fatti sono esposti in un articolo de Il Fatto (nomen omen) Quotidiano che ha iniziato a raccogliere e pubblicare le storie di coloro che, dopo aver ricevuto gli 80 euro, sono stati chiamati a rimborsarli.

Anche il Fatto Quotidiano fa notare che le dichiarazioni di Renzi, confermate nella serata a sostegno di Giachetti, parlano di una restituzione richiesta soltanto a chi in un anno ha guadagnato più di 26000 euro ma, purtroppo, non è così o, perlomeno, non è questa tutta la verità.

Infatti, nelle testimonianze raccolte dal giornale diretto da Marco Travaglio vi sono persone che hanno dovuto restituire il bonus perché la loro dichiarazione dei redditi era inferiore agli 8000! Quindi, non solo hanno guadagnato poco, ma si sono pure viste richiedere indietro alcune centinaia di euro proprio per tale motivo. Un paradosso!

Un paradosso che, per ragioni diverse, ha riguardato quasi 350.000 persone. Tra queste, vi sono persone che sono state licenziate, altre che non sono state pagate ed il loro stipendio annuale non ha superato la quota minima di 8000 euro, altre che non sono riuscite a lavorare abbastanza.

In riferimento agli 80 euro, Renzi aveva parlato di un fatto di giustizia sociale. Le storie riportate su il Fatto dimostrano che la giustizia sociale avrebbe imposto che tale provvedimento non avrebbe dovuto avere una soglia d'ingresso. In tal modo, oltre a garantire la giustizia sociale, il Governo avrebbe garantito a se stesso anche la possibilità di evitare brutte figure e la presa in giro di numerose persone che, oltretutto, non se la passano neppure bene.