Mercoledì 1 marzo, la Commissione Affari costituzionali della Camera ha svolto l'audizione del Ministro dell'Interno, Matteo Piantedosi, sulle linee programmatiche del dicastero. 

Durante l'audizione il ministro Piantedosi ha parlato del naufragio in Calabria che ha causato la morte, finora, di 67 migranti:

"L'assetto aereo Frontex che per primo ha individuato l'imbarcazione dopo le 22 del 25 febbraio a 40 miglia nautiche dall'Italia  – ha dichiarato tra l'altro l'inquilino del Viminale – non aveva segnalato una situazione di pericolo o di stress a bordo, evidenziando la presenza di una persona sopra coperta e altre sotto coperta e una buona galleggiabilità dell'imbarcazione. Poi c'è stato un peggioramento delle condizioni meteo". 

Come si può capire, il ministro si sta aggrappando sugli specchi per giustificare ciò che nella catena di comando non è giustificabile, in base a quelle che sono le disponibilità tecniche e procedurali relative alle attività di ricerca e soccorso in mare.

Oltretutto, lo sprovveduto ministro - a questo punto non solo dal punto di vista comunicativo - non si è accorto con una tale dichiarazione di aver così smentito tutto quanto detto in precedenza da lui e da tutta l'accozzaglia politica che lo ha voluto al ministero dell'Interno in relazione alle attività svolte dalle navi delle Ong nel Mediterraneo, accusate di essere trafficanti... quando in realtà prevengono solo tragedie come quella accaduta nel mare  di fronte a Steccato di Cutro.

Tra i membri della I Commissione, anche la neo segretaria del Partito Democratico, Elly Schlein che ha commentato così quanto detto da Piantedosi:

"Sono rimasta colpita dalle parole del ministro Piantedosi. Dichiarazioni suonate a tutta Italia indegne di un ministro, disumane e inadatte al ruolo. Queste dichiarazioni hanno trasformato le vittime in colpevoli. Perché il ministro non si è fatto l'altra domanda, e cioè quale alternativa la nostra società può offrire a queste persone? Non c'è una via legale per l'accesso ai paesi europei per esercitare un diritto legittimo.Perchè non c'è stato l'interevento della guardia costiera che avrebbe potuto evitare la strage di Cutro? Attendiamo fiduciosi delle indagini della magistratura, ma dal punto di vista politico mi unisco alle voce dei colleghi che mi hanno preceduto e che suggeriscono le sue dimissioni e dalla presidente Giorgia Meloni una profonda riflessione, anche sul ministro Salvini e sul ministro GiorgettiRimarco l'assenza grave della premier Meloni non solo sui fatti di Cutro ma anche su quelli di Firenze. Che vanno chiamati col loro nome: un'aggressione di tipo squadrista che non può essere tollerata. Bisogna chiamare le cose per quello che sono: è stata una aggressione squadrista, e stigmatizzo anche le parole del ministro Valditara [sulla lettera della preside].Chiediamo che siano chiarite le precise dinamiche - ha proseguito Schlein -. Le dichiarazioni di queste ore del comandante Aloi, che si poteva intervenire, che il mare era forza 4 e non forza 7, indicano che le motovedette potevano intervenire con quel mare, ma che non c'è stato l'intervento che poteva evitare la strage. Sono passate 7 ore dalla comunicazione di Frontex alle 22 di sabato; vogliamo sapere la precisa comunicazione, perché sappiamo che Frontex aveva segnalato una significativa presenza termica sul barcone, che significa che c'erano molte persone, tanto è vero che ci sono stati due tentativi di salvataggio da parte della Guardia di Finanza. All'Unione europea - ha detto la segretaria del Pd - ponete le domande sbagliate, dovete chiedere una Mare Nostrum europea e la fine della criminalizzazioni delle Ong, e dovete chiedere la riforma di Dublino, a cui al Parlamento europeo eravamo arrivati nel 2017, ma le forze dell'attuale maggioranza hanno votato contro. E dovete chiedere l'accesso dei migranti attraverso vie legali, in Italia e in Europa".

A tal proposito, da segnalare la lettera inviata oggi da Giorgia Meloni ai vertici dell'Unione europea dopo il naufragio nei pressi della costa ionica crotonese:

"Non si tratta di trovare gli strumenti per annullare la migrazione verso l'Europa, ma di stroncare la tratta illegale di esseri umani, e fare in modo che il fenomeno migratorio sia gestito nel rispetto delle regole e della sicurezza (anzitutto nell'interesse degli stessi migranti), e con numeri tali da consentire l'effettiva integrazione di chi viene in Europa con la legittima aspirazione a una vita migliore. ...È fondamentale, in primo luogo, distinguere l'accoglienza di profughi e rifugiati dalle politiche migratorie connesse a chi, comprensibilmente, chiede di venire in Europa per ragioni economiche. Confondere i due piani, come si è spesso fatto fin ora, va a discapito proprio dei più fragili e bisognosi di aiuto. E non è giusto.  ...Serve una politica unica europea sui rifugiati che preveda il sostegno al di fuori dei confini Ue di chi è colpito da guerre e calamità, e corridoi umanitari legali e sicuri per i profughi che gli Stati europei decidono di accogliere sul proprio territorio. Ma per l'immigrazione, che ribadisco essere materia completamente diversa dai profughi, l'unica possibilità di ingresso deve essere data dalle quote di immigrazione legale che ogni Stato decide liberamente stabilire. Così come fatto dal Governo da me presieduto con il decreto flussi con il quale si consente l'arrivo regolare di lavoratori stranieri, secondo necessità preordinate e definite". 

Per comprendere fino a che punto questa gente non abbia vergogna, riuscendo a sostenere tutto e l'esatto contrario in ragione della m convenienza del momento, Giorgia Meloni è la stessa persona che auspicava i respingimenti in mare e che ha definito i migranti che arrivano dal Mediterraneo, sempre e comunque, "clandestini". Adesso, invece, si è accorta che tra loro vi sono anche profughi.

Non è necessario offendere politici di questo stampo... lo fanno da soli, riuscendoci benissimo.