Esteri

Guerra in Ucraina: anche il New York Times la pensa come il professor Orsini

La guerra in Ucraina si sta complicando e l'America non è pronta. "La Russia è troppo forte" e l'Ucraina dovrebbe arrivare ad un "doloroso compromesso", accettando di cedere parti del suo territorio alla Russia. Gli Stati Uniti devono accettare tale realtà e finirla di provocare la Russia, tanto l'Ucraina questa guerra la perderà comunque. Quindi, smettere di aiutarla porrà fine più velocemente al massacro in atto.

Quanto appena riassunto non è quanto dichiarato, ancora una volta, dal professor Alessandro Orsini, bensì quanto ha scritto (nella sostanza) il New York Times il 19 maggio scorso in un editoriale a firma del comitato di redazione. 

Nell'editoriale, in pratica si mette sulla bilancia da una parte la pace, dall'altra quello che gli ucraini definirebbero come il tradimento dei valori della libertà e della democrazia. 

Ma il pragmatismo di alcuni, non solo in Italia a questo punto, non è ciò gli ucraini, al momento, hanno messo in conto. 

Nella foto che accompagna l'ultimo riassunto di Zelensky sull'andamento del conflitto, il presidente ucraino indossa una maglietta con su scritto (in inglese) "Siamo difendendo la nostra libertà".

Nella stessa occasione, Zelensky ha ribadito che i russi dovranno lasciare la Crimea, così come Kherson, Melitopol, Enerhodar, Mariupol e tutte le altre città e territori di cui fingono ancora di essere i padroni. Lì non saranno sicuramente i padroni.

Una posizione che è condivisa dalla maggioranza del popolo ucraino. Infatti, secondo un recente sondaggio dell'Istituto internazionale di sociologia di Kiev, l'82% degli ucraini ritiene che l'Ucraina non dovrebbe in nessun caso rinunciare al proprio territorio in cambio della pace. 

Per gli ucraini, dopo aver visto le atrocità commesse dalle truppe russe a Borodyanka, Bucha e Mariupol, questa è diventata una guerra per la sopravvivenza contro un regime fascista che nega loro il diritto di esistere. Per questo, qualsiasi concessione diverrebbe comunque una futura condanna a morte per migliaia di ucraini.

Ma l'Ucraina ha realmente la possibilità di vincere questa guerra?

Zelensky ne è convinto se l'occidente continuerà ad applicare nuove sanzioni a Mosca ed inviare nuove armi (pesanti) a Kiev - MLRS, obici, carri armati, missili anti-nave...- facendo così il miglior investimento possibile per mantenere la pace nel mondo e prevenire molte gravi crisi che la Russia sta ancora pianificando o ha già provocato.

In fondo, l'assunto che la Russia, nonostante le sue colossali perdite sul campo di battaglia, sia ancora una superpotenza con un potente esercito è, per gli ucraini, una bugia messa in giro dalla propaganda russa negli ultimi 15 anni. Una bugia in cui molti in Occidente credono ancora, nonostante i modesti progressi fatti finora che sono costati la morte di migliaia di soldati e la perdita di migliaia di veicoli, armi e attrezzature militari. 

Inoltre, per vincere una guerra, deve esserci anche una motivazione da parte di chi la combatte. Questo è scontato per gli ucraini, ma non è così per i russi.

"Nelle intercettazioni delle loro conversazioni - ha detto Zelensky -  sentiamo che sono ben consapevoli che questa guerra non ha senso per la Russia e che strategicamente il loro esercito non ha alcuna possibilità [di vittoria]. Ma ci vuole tempo e ancora molti sforzi straordinari da parte della nostra gente per rompere il loro vantaggio nella quantità di equipaggiamento e armi".

E per questo, come stabilito nell'ultimo incontro di un paio di giorni fa dei ministri della difesa di 47 Paesi partner dell'Ucraina, a KIev continueranno ad arrivare nuove armi (anche pesanti, se non pesantissime) e nuove munizioni.

Per l'immortale Henry Kissinger (adesso ha 98 anni), intervenendo al World Economic Forum di Davos, vi è una sola vi d'uscita per terminare la guerra in atto:

"Spero che gli ucraini abbinino l'eroismo che hanno mostrato con la saggezza. L'Ucraina dovrebbe rinunciare a parti del territorio e dovrebbe avviare i negoziati prima di creare sconvolgimenti e tensioni che non sarebbero facilmente superabili. ... Idealmente, la linea di demarcazione dovrebbe essere un ritorno allo status quo precedente. Perseguire la guerra oltre quel punto non riguarderebbe la libertà dell'Ucraina, ma una nuova guerra contro la stessa Russia".

Ma quest'ultima eventualità non sembra preoccupare gli Stati Uniti, così come gli altri Paesi Nato e Ue (oltre a gran parte dei media), e pertanto la guerra e l'escalation militare ad essa collegata non potranno che continuare... anche se nessuno può dire con certezza fino a quando.

Autore Federico Mattei
Categoria Esteri
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