Farò peccato ma penso male di Meloni e Salvini
“A pensar male si fa peccato ma spesso si indovina” diceva Giulio Andreotti.
Io che sono un peccatore mi posso permettere, perciò, di pensar male o meglio di sospettare che le dichiarazioni pubbliche, rilasciate da Giorgia Meloni e dai suoi ministri, troppo spesso contraddicano la verità di fatti e circostanze.
Ad esempio, dopo le non chiare e controverse circostanze che hanno causato il naufragio di Cutro con la morte di un centinaio di migranti, e le altrettante nebbiose congiunture alla base del naufragio in acque libiche, di qualche giorno fa, con almeno 30 vittime, da incallito peccatore non posso che pensar male.
Mi chiedo, cioè:
1. Come mai il signor Salvini, appena assunta sabato 22 ottobre 2022 la responsabilità del dicastero infrastrutture e trasporti si è precipitato lunedì 24 ottobre a convocare ed incontrare per prima cosa l’Ammiraglio Nicola Carbone, comandante generale della Guardia Costiera?
2. Quali urgenze hanno indotto il signor Salvini a ritenere assolutamente prioritario affrontare con l’Ammiraglio Carbone i temi relativi al contrasto all’immigrazione clandestina?
3. Di quali nuovi indirizzi politici nella gestione della Guardia Costiera il signor Salvini ha informato l’Ammiraglio Carbone nel corso di quel loro indifferibile incontro?
4. La signora Giorgia Meloni, presidente del Consiglio, era d’accordo che quella fosse una priorità del governo appena nato, ed è stata ragguagliata su temi e conclusioni dell’incontro?
5. Le non chiare e controverse congiunture che hanno provocato sia il naufragio di Cutro che quello successivo in acque libiche possono trovare una loro decifrazione proprio nell’incontro Salvini-Carbone di lunedì 24 ottobre ?
Ecco, da cittadino e peccatore queste cinque domande mi inducono a sospettare che la signora Meloni ed il suo vice Salvini proprio sulle cause della sciagura di Cutro abbiano e continuino a prenderci per i fondelli!