Venerdì, il Dipartimento di Stato Usa ha dato il via libera alla vendita di armi a Taiwan per 1,1 miliardi di dollari. Dopo l'approvazione del Congresso - pressoché una formalità - la Cina nazionalista riceverà missili aria-aria Sidewinder per un valore di circa 85,6 milioni di dollari, missili anti-nave Harpoon per un valore  stimato di 355 milioni di dollari e supporto per il programma di sorveglianza radar dell'intera isola di Taiwan per un valore di 665,4 milioni di dollari.

Liu Pengyu, il portavoce dell'ambasciata cinese a Washington, ha rilasciato una dichiarazione da cui trapela tutta l'irritazione di Pechino che afferma che la possibile vendita di armi mette seriamente a rischio le relazioni Cina-USA, la pace e la stabilità nello stretto di Taiwan, aggiungendo che la Cina adotterà le legittime e necessarie contromisure alla luce dell'evolversi della situazione.

Laura Rosenberger, a cui la Casa Bianca ha affidato la il compito di occuparsi delle problematiche relative a Cina e Taiwan, ha a sua volta rilasciato un comunicato in cui dichiara che "mentre la RPC continua ad aumentare la pressione su Taiwan, anche attraverso l'intensificarsi della presenza militare sia aerea che marittima, tentando anche di cambiare lo status quo nello Stretto di Taiwan, stiamo fornendo a Taiwan ciò di cui ha bisogno per mantenere la propria auto-capacità di difesa".