"Ci sono ambienti e strutture che fanno di tutto per fermarci perché hanno paura del cambiamento, ma non riusciranno a liberarsi di noi, perché è difficile vincere contro chi non si arrende mai!"

Così scrive su Facebook il ministro delle Infrastrutture Toninelli, per lanciare la "manovra del popolo" com il suo capo politico ha titolato la prossima legge di Bilancio.

Ma il vittimismo dei 5 Stelle alimentato, secondo loro, dalla propaganda degli avversari e dalla cattiva informazione ha però origine da fatti concreti, come dimostra il "fantomatico" decreto su Genova.

Il presidente della regione Liguria Toti ne ha chiesto oggi lumi al presidente della Repubblica Mattarella, in visita al Salone nautico di Genova, dove ha incontrato anche alcuni studenti delle scuole elementari e medie, sfollati dopo il crollo del Ponte Morandi.

"Pochi minuti fa – ha detto Toti rispondendo ai giornalisti – il presidente Mattarella ha confermato che non ha ancora avuto notizia del decreto!"

"Ormai - ha proseguito il presidente della Liguria - sono passati 40 giorni, si moltiplicano le indiscrezioni, sia sui contenuti che sui nomi degli eventuali commissari. Francamente tutto questo parlare intorno a un decreto di cui non c’è ancora traccia. Mi sembra una cosa inquietante.

Spero che la situazione si sani al più presto, che il decreto Genova arrivi al Quirinale nelle forme e nei modi concordati nella riunione della settimana scorsa con il primo ministro Conte e che poi si possa passare a discutere concretamente con il commissario di cosa fare attorno a quel ponte perché stiamo perdendo tempo. L’unica cosa che non è consentita a nessuno è giocare con il tempo e la pelle dei genovesi e dei liguri."

Il premier Conte, da parte sua, ha detto che adesso il decreto si trova al Mef, e che, forse, già in serata potrebbe arrivare al Quirinale. Non si hanno però notizie sul nome del Commissario e neppure come sia stato sciolto il nodo ponte, sia in merito alla scelta del progetto che alla sua ricostruzione che, da parte delle istituzioni liguri, non può superare i 12-15 mesi.

Per i 5 Stelle, Autostrade dovrà solo mettere i soldi, mentre non dovrà avere voce in capitolo né sulla scelta del progetto né sulla costruzione del ponte... Tar permettendo. La minaccia delle vie legali che ombreggia sui desiderata propagandistici dei 5 Stelle potrebbe essere la causa alla base dell'attuale ritardo.