Sculture romane - 6

I Quattro Tetrarchi, 300 d.C.
Nascosti in un angolo di Piazza San Marco, i Quattro Tetrarchi sono trascurati da molti visitatori di Venezia. Tuttavia, il soggetto, lo stile e i materiali della scultura alludono alla struttura allargata del tardo impero romano.

È fatto di porfido, una rara roccia egiziana con una distinta colorazione rosso-viola, e ha lo scopo di enfatizzare il potere imperiale. La scultura rappresenta la Tetrarchia, un governo creato dall'imperatore Diocleziano per porre fine alle guerre civili e agli invasori stranieri che avevano assediato Roma per decenni.

L'impero stava diventando troppo grande per essere dominato da un solo uomo, così creò la Tetrarchia, o "regola dei quattro", dove divise l'Impero a metà e nominò un imperatore e un vice-imperatore per parte.

Le quattro figure dall'aspetto simile sono divise in coppie, con ogni metà raffigurante un imperatore barbuto e uno dalla faccia liscia. Ognuno dei quattro imperatori tiene la spada con una mano, a significare valore e autorità, e abbraccia i suoi simili con l'altra mano, sottolineando l'amicizia.

Queste figure probabilmente non dovrebbero rappresentare un particolare sovrano, ma piuttosto evocare il potere dell'ufficio. Questo stile di soppressione dell'identità individuale a favore del collettivo si allontana sia dal verismo che dal classicismo, e ricorda invece più lo stile paleocristiano.

La statua non è sempre stata in Italia, è stata rubata a Costantinopoli nel 13 ° secolo, dove era stata per quasi 1.000 anni.

Con il contributo di Le Pietre Srl