La giunta militare che ha preso il potere in Niger il 26 luglio scorso ha respinto le ultime iniziative diplomatiche dell'ECOWAS, l'organizzazione regionale dell'Africa occidentale, che mira a ripristinare la democrazia nel paese. La giunta ha anche ignorato le richieste di Stati Uniti e Nazioni Unite di avviare negoziati con il presidente deposto Mohamed Bazoum, detenuto da oltre due settimane.

I Paesi dell'ECOWAS, che hanno imposto sanzioni economiche e politiche al Niger in seguito al colpo di Stato, si riuniranno giovedì in un vertice straordinario per discutere la crisi e valutare la possibilità di un intervento militare, sebbene più volte abbiano dichiarato che si tratti dell'ultima opzione.

La giunta, guidata dal colonnello Abdourahamane Tiani, ha negato l'accesso al territorio nigerino a una delegazione congiunta formata da rappresentanti dell'ECOWAS, dell'Unione africana e delle Nazioni Unite, secondo quanto riporta la stampa francese, motivando il rifiuto con la rabbia popolare contro le sanzioni regionali e con il sospetto di una minaccia di aggressione contro il Niger. La giunta ha anche snobbato il dialogo con un alto funzionario statunitense e un altro inviato dell'ECOWAS, che cercavano di mediare una soluzione pacifica.

Al contrario ha ricevuto una delegazione dei paesi vicini, Mali e Burkina Faso, dove i militari hanno anch'essi rovesciato i governi democraticamente eletti.

Perché tanta importanza al golpe in un Paese dell'Africa centrale, visto che non è certo una novità?

Perché il Niger è un paese strategico per la sicurezza e la stabilità della regione del Sahel, minacciata da gruppi islamisti armati. Il Niger è anche un importante alleato dell'Occidente e il settimo produttore mondiale di uranio, un minerale essenziale per alimentari centrali e armi nucleari.

Il segretario di Stato americano Antony Blinken ha dichiarato martedì che la diplomazia è il modo migliore per risolvere la situazione, evitando di parlare del futuro delle truppe statunitensi presenti nel Paese (oltre un migliaio di effettivi), dove sono stazionate anche forze francesi, tedesche e italiane.

Le Nazioni Unite hanno espresso il loro pieno sostegno agli sforzi di mediazione dell'ECOWAS e hanno chiesto alla giunta di rispettare i diritti umani e di liberare i prigionieri politici. Sotto Bazoum, il Niger aveva ottenuto alcuni progressi nel contenere l'insurrezione islamista e aveva organizzato le prime elezioni democratiche della sua storia, vinte dallo stesso Bazoum lo scorso febbraio. Il colpo di Stato è avvenuto due giorni prima della sua cerimonia d'insediamento. Nonostante ciò, la popolazione di Niamey, capitale del Niger, sembra favorevole al golpe. Migliaia i residenti scesi in strada a festeggiare i soldati, sventolando bandiere russe. 

Gli alleati occidentali temono che il Niger possa fare la fine del Mali, che dopo il colpo di Stato ha cacciato le truppe francesi e le forze di pace delle Nazioni Unite, accogliendo al suo interno i mercenari del gruppo di mercenari russi della Wagner.