Venerdì, di primo mattino, l'equipaggio della nave Alan Kurdi, armata dalla ong Sea-Eye, ha individuato un gommone blu che trasportava 65 persone, a circa 34 miglia dalla costa libica.
Tutte le persone che erano sul gommone sono state evacuate e ora sono a bordo della "Alan Kurdi", dopo non aver ricevuto risposta alcuna da parte delle autorità libiche.
Am Freitagmorgen entdeckte die erste Wache der #AlanKurdi ein blaues Schlauchboot mit 65 Menschen, rund 34 Meilen von der libyschen Küste entfernt. Die Menschen wurden evakuiert und sind nun an Bord der "Alan Kurdi". Die Libyschen Behörden antworten nicht. pic.twitter.com/TOIeLA0Q4N
— sea-eye (@seaeyeorg) July 5, 2019
Adesso, anche la Alan Kurdi è in attesa che le venga comunicato un porto sicuro.
Nel corso del pomeriggio, al comandante della Alan Kurdi è arrivata da parte della Guardia Costiera libica l'indicazione di Zawiyah come porto sicuro dove sbarcare i migranti adesso a bordo della nave della Ong tedesca. L'offerta è stata ovviamente rifiutata, perché in violazione del diritto internazionale.
The so-called Libyan Coast Guard assigned us a Libyan port for the 65 persons on board. We have rejected this instruction.
— sea-eye (@seaeyeorg) July 5, 2019
The EU-funded Coast Guard requests us to violate int. law. We will not return the rescued persons to Libyan torture camps. #AlanKurdi pic.twitter.com/npVF2fbOYo
Aggiornamento alle ore 23:00
"Con 65 naufraghi a bordo - fanno sapere dalla Alan Kurdi - siamo ora diretti a Lampedusa. Non siamo intimiditi da un ministro degli Interni, ma dirigiamo verso il porto sicuro più vicino. Si applica la legge del mare, anche quando alcuni rappresentanti di un Governo rifiutano di capirlo".