Il 21 marzo è la Giornata Internazionale delle Foreste che in quest edizione 2019 è organizzata sul tema "foreste ed educazione - imparare ad amare le foreste".
Gli alberi sono utili al nostro ecosistema ed il fatto che la superficie forestale stia ancora crescendo a seguito dell'abbandono dell'agricoltura nelle aree montane marginali è certamente una buona notizia.
Purtroppo, in Italia il 2018 è stato anche un anno disastroso per le foreste, perché ai sempre numerosi e "classici" incendi che contribuiscono alla loro distruzione, quest'anno si è aggiunto anche un evento atmosferico rarissimo (ma non è da escludere lo diventi sempre meno in futuro), la tempesta Vaia, con piogge e raffiche di vento oltre i 150 km/h, che nel Nord Est del Paese hanno provocato danni incalcolabili su una superficie complessiva di ben 42.500 ettari.
Sono stati 494 i comuni coinvolti dall'evento, che ha interessato Veneto, Trentino-Alto Adige, Friuli Venezia Giulia e marginalmente la Lombardia.
Nell'area colpita sono concentrate le foreste che producono 2/3 del legno da fabbricazione italiano e in base alla stima effettuata dei danni si ritiene che siano stati abbattuti almeno tanti alberi quanti se ne tagliano normalmente in 5-7 anni. Un danno che si aggiunge a quelli degli scorsi anni dovuti ai cambiamenti climatici: nel 2016 a causa di gelate tardive, nel 2017 per incendi invernali e morìa di vegetazione naturale dovuta alla siccità.
Il danno registrato alle foreste del Nord Est nel 2018 ha avuto pesanti ricadute non solo sull'ambiente, ma anche sull'economia locale: i proprietari dei boschi distrutti dovranno ora sostenere maggiori costi di taglio ed esbosco del legname, perdita di valore del legno, programmazioni da rivedere e costi di ripristino.
Anche lavorare nei boschi in queste condizioni sarà più costoso (+30%) e pericoloso. Infine, per almeno 2-3 anni si dovrà lavorare con volumi di legname straordinari e fare investimenti importanti, in zone dove la viabilità è stata compromessa dalle rovinose piogge associate alla tempesta di vento.
PEFC Italia, associazione senza fini di lucro che costituisce l'organo di governo nazionale del sistema di certificazione "Programme for Endorsement of Forest Certification schemes", per tale motivo, ha lanciato un appello in occasione della Giornata Internazionale delle Foreste per "sostenere le comunità forestali e le aree interne del Nord Est, duramente colpite dai cambiamenti climatici".
«In ogni parte del mondo il 21 marzo si festeggia la Giornata Internazionale delle Foreste e non c'è occasione migliore per ricordare il dramma che stanno vivendo i boschi nel nostro Paese - ha detto Maria Cristina d'Orlando, presidente del PEFC Italia. - Da quasi 5 mesi ormai, 8,5 milioni di m3 cubi di alberi - in un'area dove se ne tagliano meno di 1,5 all'anno - giacciono a terra a causa degli effetti della terribile tempesta Vaia, figlia dei cambiamenti climatici.
Mai le nostre foreste avevano subìto un fenomeno distruttivo di tale portata e, in questo senso, il tema della Giornata Internazionale delle Foreste 2019, che è "Foreste ed educazione - imparare ad amare le foreste", ci suggerisce il percorso che va intrapreso per tornare ad una situazione di normalità per queste aree.
Un percorso che, come recentemente ribadito dal Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, ci costringe a fare i conti con la realtà della vita quotidiana, e a cercare di prendere atto dell'esigenza di una maggiore comprensione dei fenomeni in atto.
Raccogliendo le sollecitazioni di associazioni e singole persone e per contribuire al ripristino dei danni, PEFC Italia ha sin da subito lanciato il progetto Filiera Solidale, proponendo un logo per il legname proveniente dall'allestimento delle piante abbattute da Vaia che lo accompagnerà fino ai prodotti finali con la tracciabilità attraverso le varie trasformazioni - ha proseguito la d'Orlando. - PEFC chiede alle imprese di utilizzare il legno proveniente da Vaia, sostituendo in parte le importazioni, e ai consumatori di scegliere i prodotti fatti con questo legno: un'azione di solidarietà per il ripristino delle foreste distrutte da parte di tutto il settore del legno e della società civile italiana».
Numerose segherie hanno già aderito al progetto di filiera solidale, impegnandosi a comprare il legno delle aree danneggiate al posto di quello di importazione, e alcuni imprenditori della trasformazione acquisteranno il legname proveniente dai boschi danneggiati per il fabbisogno dei prossimi anni. Inoltre si stanno studiando progetti da realizzare con il legname Vaia, per sostenere e dare visibilità all'iniziativa.