Incendi a Maui: i primi nomi delle vittime e le polemiche per gli aiuti
Le autorità delle Hawaii hanno iniziato a rilasciare i primi nomi delle vittime decedute a causa degli incendi sull'isola di Maui, dove è arrivato a 106 il numero dei morti ufficialmente accertati.
Robert Dyckman, 74 anni, e Buddy Jantoc, 79 anni, entrambi residenti a Lahaina, sono le prime due vittime i cui nomi sono stati diffusi. Altre tre persone sono state identificate, ma i loro nomi non sono stati resi noti perché non ancora comunicati ai parenti.
In una dichiarazione televisiva, il governatore Josh Green ha detto che fino a martedì era stato setacciato il 27% dei quartieri di Lahaina, quasi interamente incenerita dagli incendi, aggiungendo che il numero dei morti è destinato ad aumentare nei prossimi giorni. Almeno 20 cani molecolari, addestrati a rilevare i corpi, stanno setacciando palmo a palmo un'area di 13 Km quadrati. Ci vorrà perlomeno un'altra settimana per completare le ricerche.
La Maui Emergency Management Agency ha stimato che la ricostruzione costerà 5,52 miliardi di dollari. Intanto, salgono le polemiche per l'esiguità degli aiuti. Ad una persona, rimasta senza casa, la Federal Emergency Management Agency (Fema) ha dato 500 dollari, che però su Maui è meno del prezzo di una notte per la maggior parte delle camere d'albergo dell'isola.
Per questo, molte persone sono ancora ospitati in strutture di prima accoglienza e fanno affidamento sui generi di prima necessità messi a disposizione da altri abitanti di Maui, creando un malcontento che va ad aggiungersi alle critiche per una mancata allerta alla popolazione e a quelle nei confronti del presidente Joe Biden che, finora, non ha trovato il tempo di recarsi sull'isola di Maui per rendersi conto in prima persona di quanto accaduto e al quale i residenti chiedono di avere gli stessi soldi con cui sta aiutando l'Ucraina.