Fino a poche settimane fa, la forza dell'euro sul dollaro era un motivo di preoccupazione per la Banca Centrale Europea. Fortunatamente, un po' di questo timore è scemato, ma non del tutto.

Infatti, un euro troppo forte poteva innescare una spirale deflazionistica, finendo per danneggiare le nostre imprese, i cui prodotti finirebbero per diventare meno concorrenziali, a causa del costo, rispetto a quelli di paesi concorrenti. Un effetto che le imprese sarebbero poi costrette a controbilanciare abbassandone il prezzo, ma finendo in questo modo per innescare una spirale deflazionistica. Proprio quello che la BCE non vuole.

Finora la BCE è rimasta a guardare, senza intervenire sulla propria politica monetaria, ma un intervento a breve appare sempre più imminente considerando che il rapporto euro-dollaro è da tempo oltre 1,20, mentre a marzo 2020, quando scoppiò la crisi pandemica, il rapporto di cambio veleggiava intorno a 1,06 dollari.