Il Presidente del Consiglio, Mario Draghi, è intervenuto alla Camera dei Deputati per le interrogazioni a risposta immediata, per informare sulla situazione in Ucraina e sulle varie problematiche ad essa collegata.

Crisi umanitaria.

"Voglio prima di tutto ringraziare, a nome del Governo e mio personale, tutti coloro che, in questi giorni, si sono mobilitati spontaneamente per sostenere la popolazione ucraina: associazioni di volontariato del Terzo settore, amministratori locali, imprese, singoli cittadini e famiglie stanno inviando aiuti e offrendo ospitalità e assistenza ai profughi che arrivano in Italia, con grandissima generosità, con profonda umanità.

>Devo ringraziare particolarmente i sindaci e tutti gli esponenti del Terzo settore. A questo proposito, la settimana prossima verrà convocato il Comitato del Terzo settore, per la predisposizione del regolamento, che pende da tempo.

La forza di un Paese e di una democrazia si misura anche con la capacità di difendere i valori della dignità umana, della pacifica convivenza e dell'amicizia tra i popoli. In questo senso, il mio pensiero va anche ai tanti cittadini russi che condividono questi valori e condannano le violenze commesse ai danni del popolo ucraino.

La crisi umanitaria, come lei ha detto, è senza precedenti nel dopoguerra in Europa. Per farvi fronte, l'Unione europea ha applicato, per la prima volta dal 2001, la direttiva sulla protezione temporanea in favore dei profughi ucraini. E anche questo testimonia la solidarietà e la compattezza dell'Unione europea; si vede anche in questo. Un'unità di intenti e di azioni che è indispensabile mantenere e che ci vede in prima linea.

Il Governo ha promulgato lo stato di emergenza fino alla fine dell'anno per intervento all'estero. Quindi, anche su questo fronte, il Governo ha reagito. Ha stanziato anche 3 milioni di euro, ha disposto lo stato di emergenza di rilievo nazionale, stanziando ulteriori 10 milioni di euro.; il 4 marzo il Ministro del Lavoro Orlando ha riunito il Consiglio nazionale del terzo settore per affrontare l'emergenza.

All'8 marzo - ho anche i dati odierni e il paragone dei dati dà un'idea non solo della dimensione, ma anche della velocità del fenomeno dell'arrivo - i dati sugli arrivi mostravano 21.095 cittadini ucraini; oggi i dati sono pari a 23.872. Principalmente, la frontiera attraverso cui passano è quella al confine italo-sloveno. Oltre il 90 per cento è costituito da donne e bambini. Di nuovo: all'8 marzo i dati mostravano 10.500 donne, oggi, 12.000; gli uomini erano 2.000, ora sono 2.200; i bambini erano all'8 marzo 8.500, oggi sono 9.700. E il flusso è certamente destinato ad aumentare.

I primi strumenti di assistenza sanitaria sono stati offerti e organizzati dalla Protezione civile, in particolare per la gestione e il contenimento dell'emergenza da COVID-19. Inoltre, è stato previsto un ampliamento della rete d'accoglienza. Abbiamo disposto, tra l'altro, che i cittadini ucraini possano essere ospitati in tutte le strutture di accoglienza per migranti, anche indipendentemente dal fatto che abbiano presentato domanda di protezione internazionale o dal possesso di altri requisiti previsti. Lo sforzo organizzativo in atto coinvolge tutti i livelli di governo, sia al centro, sia sul territorio. E voglio ringraziare il Dipartimento della Protezione civile, il Ministero dell'Interno, le regioni e i comuni per il loro sforzo, in particolare sul fronte dell'alloggio per i profughi.

In questo scenario di crisi, l'Unione europea ha saputo riallacciarsi alle radici fondanti della costruzione europea: rispetto dei diritti umani e solidarietà, valori che l'Italia ha sempre posto alla base della sua politica di accoglienza.

Voglio ringraziare tutte le forze politiche e, in particolare, l'opposizione, per la grande prova di unità e lo spirito costruttivo dimostrati nella gestione di questa crisi.

Sono certo che l'Italia farà la sua parte fino in fondo. Come sempre nel dramma, nell'emergenza, nel terrore ci scopriamo migliori di come pensiamo di essere, per la grande prova, come dicevo, di unità e lo spirito costruttivo nella gestione di questa crisi. E sono certo che l'Italia farà la sua parte grazie anche alla qualità delle sue istituzioni, alla robustezza della sua società civile".

La dipendenza dalle fonti di energia russe.

Diamo massima attenzione alla questione della sicurezza energetica e, in particolare, alla diversificazione delle fonti di approvvigionamento. Lo dimostrano i più recenti provvedimenti per il contenimento dei costi dell'energia elettrica e del gas naturale, per lo sviluppo delle energie rinnovabili e per il rilancio delle politiche industriali.

Noi siamo al lavoro per ridurre la dipendenza dal gas russo e in tempi rapidi - in tempi rapidi - che non è ovvia come impresa, come compito, ma è necessario farlo.

Tra l'altro, guardando di nuovo i dati dell'approvvigionamento degli ultimi anni, quello che trovo incredibile è che ovviamente la quota di gas russo è aumentata molto negli ultimi 10,15 anni. Quello che è veramente straordinario è che è aumentata fortemente anche dopo l'invasione della Crimea; quindi, questo dimostra, non solo ovviamente una sottovalutazione del problema energetico, ma anche una sottovalutazione di politica estera, di politica internazionale. Quindi, noi siamo impegnati per diversificare le forniture, aumentare il contributo delle fonti rinnovabili che - ripeto e continuo a ripetere - resta l'unica strategia fondamentale nel lungo periodo. Tutto quello che noi sperimentiamo ora è transizione.

Dobbiamo investire allo stesso tempo sulla ricerca. Aumentiamo la produzione nazionale di gas, con la prospettiva di raggiungere una quota di produzione interna di 5 miliardi di metri cubi ( non voglio dire numeri, poi sbaglio, ma mi stavo chiedendo a quanto ammonti oggi: dovrebbe essere 2, 2,5).

L'incremento avverrà, sfruttando le concessioni esistenti per il periodo 2022-2031. I nuovi volumi di gas saranno offerti alle industrie, con una riserva di almeno un terzo per le piccole e medie imprese.

Procediamo poi con il riempimento degli stoccaggi per aumentare il grado di sicurezza delle forniture di gas naturale per il prossimo autunno e siamo attivi - continuamente attivi - a livello diplomatico - vorrei ringraziare il Ministro Di Maio per questo - per diversificare le forniture. Puntiamo sia sulla massimizzazione della capacità di rigassificazione già esistente, sia sull'acquisizione di nuovi rigassificatori.

Per avere una vera sicurezza energetica, senza una profonda semplificazione burocratica, soprattutto in merito ai nostri obiettivi di aumento di produzione delle energie rinnovabili, dobbiamo muoverci in fretta. Il grosso ostacolo all'espansione significativa delle energie rinnovabili oggi è rappresentato dai procedimenti autorizzativi e questo è un problema che, se non superiamo, non andiamo da nessuna parte.

Intendiamo rispettare l'obiettivo del Piano nazionale di ripresa e resilienza di settanta gigawatt di rinnovabili entro il 2026, se si sbloccano le autorizzazioni però.Siamo impegnati a sbloccare diverse decine di gigawatt di eolico off-shore grazie alle più recenti misure di semplificazione delle autorizzazioni.

Anche l'aumento della produzione e del ricorso al biometano è stato oggetto di recenti interventi, con l'obiettivo di raggiungere le 200 mila tonnellate nel 2023 e un incremento di 50 mila tonnellate annue nel successivo triennio.

La ricerca è fondamentale, in ogni ambito. Per quanto riguarda il nucleare, l'impegno tecnico ed economico è concentrato sulla fusione a confinamento magnetico, che attualmente è l'unica via possibile per realizzare reattori commerciali in grado di fornire energia elettrica in modo economico e sostenibile. La strategia europea per l'energia da fusione è sviluppata dal Consorzio EUROfusion che gestisce fondi Euratom pari a oltre 500 milioni di euro per il periodo 2021-2025. Questo consorzio prevede l'entrata in funzione del primo prototipo di reattore a fusione nel 2025-2028.

L'Italia è uno dei principali membri del Consorzio ed è presente con università, istituti di ricerca e industrie sotto il coordinamento dell'Enea.

Negli ultimi anni sta prendendo vigore, soprattutto negli Stati Uniti e nel Regno Unito, lo studio di reattori, in cui il contenimento del plasma viene ottenuto tramite campi magnetici molto alti.Noi continuiamo a seguire e a sostenere questi sviluppi sul fronte della ricerca, nell'ambito di una strategia energetica che punta a diversificare le fonti e a garantire la nostra sicurezza energetica.

L'aumento dei prezzi dell'energia.

Il Governo condivide le vostre preoccupazioni e le preoccupazioni di tutti per l'aumento dei prezzi dell'energia e delle materie prime. Come ho detto, siamo al lavoro per limitare l'impatto di questi rincari sulle imprese, sulle famiglie, soprattutto su quelle più vulnerabili. Per quanto riguarda l'energia, ho fatto prima la cifra di circa 16 miliardi di euro come intervento di sostegno, che è previsto duri fino al secondo trimestre di quest'anno.

Abbiamo previsto l'azzeramento degli oneri di sistema per le utenze elettriche domestiche e per le imprese e l'abbassamento dell'IVA al 5 per cento per le utenze del gas. Abbiamo potenziato i sussidi energetici per le famiglie più svantaggiate e abbiamo prodotto e introdotto un credito di imposta per i consumatori industriali energivori pari al 20 per cento dell'incremento del costo della fornitura di elettricità nel primo trimestre 2022.

Questo non è sufficiente, però; non è sufficiente; a noi paiono grandi numeri, in un altro contesto sarebbero stati visti come numeri impensabili, ma non è sufficiente; chi ce lo dice? Le imprese, la gente ce lo dicono, che non ce la fanno. Quindi, dobbiamo lavorare anche su altre cose; per esempio, su alcune di quelle che lei ha suggerito un attimo fa.

Le attuali tensioni geopolitiche e la necessità di ridurre la nostra dipendenza dal gas russo rendono ancora più urgente la necessità di investire nella transizione ecologica; lo dobbiamo fare in modo strutturale e su più livelli: occorre diversificare le forniture e le fonti, favorire l'efficienza energetica e ridurre i costi.

Ripeto quanto ho detto prima: sulle rinnovabili vorrei richiamare ancora, con forza, l'importanza di realizzare nuove infrastrutture in tutto il Paese, queste sono una parte essenziale del futuro dell'Italia. Il Governo è al lavoro per snellire le procedure, snellire la burocrazia e accelerare gli investimenti, ma occorre la collaborazione di tutti, soprattutto sul territorio, soprattutto nelle regioni; ma diciamo anche che è cambiato il contesto, evidentemente certe considerazioni di tipo autorizzativo, che magari erano giustificate in un contesto normale, non sono più giustificate in questo momento di emergenza; quindi, non voglio dire che questo resterà per sempre, ma è parte della transizione; la transizione non è soltanto approvvigionarsi di più di gas, ma la transizione è anche riuscire a capire che bisogna sospendere certe norme, in un periodo di guerra.

Dobbiamo anche cogliere, nello stesso tempo, le opportunità connesse alla decarbonizzazione e, come ho detto prima, questa transizione, specialmente in questo periodo naturalmente, deve tener presente la situazione di equità, soprattutto perché spesso, anzi sempre, sono coloro che sono più deboli che vengono più colpiti da queste emergenze generali.Tra l'altro, tutti questi temi, tra cui anche una revisione proprio di alcuni pilastri fondamentali del mercato energetico, saranno oggetto delle discussioni nel Consiglio europeo informale di domani e dopodomani.

L'impatto sulle famiglie.

L'Unione europea ha reagito in modo unito, compatto, rapido all'invasione dell'Ucraina. Le sanzioni approvate in questa settimana, insieme a quelle degli alleati del G7 e della NATO servono ad applicare la massima pressione possibile sul Governo di Mosca perché cessi le ostilità e riprenda la strada diplomatica. Questa fermezza è essenziale per difendere la sicurezza dei nostri cittadini e dell'Europa. Voglio aggiungere che l'impegno sul fronte sanzionatorio dell'Italia è stato attuato con coraggio e integrità e voglio ringraziare per questo il Parlamento, il Ministero degli Esteri e il Ministero dell'Interno, ma, anche e soprattutto, per gli ultimi provvedimenti, la Guardia di finanza.

Naturalmente, tutto questo impegno sanzionatorio deve essere idealmente uguale all'impegno che noi mettiamo, profondiamo e profonderemo per aiutare famiglie e imprese in questa situazione e, come ho detto anche prima, sostenere soprattutto i più deboli. Tra l'altro, queste sanzioni, come è prevedibile, non dureranno poco, quindi, per poter durare devono essere sostenibili, altrimenti ci si troverà in grande difficoltà. Noi non abbiamo alcuna intenzione di derogare alle nostre politiche di sanzioni, che sono decise e condivise con tutti gli altri alleati, ma, nello stesso tempo, dobbiamo fare di tutto per poterle rendere sostenibili al nostro interno.

Sono anche al lavoro in sede europea per chiedere alla Commissione misure che aiutino ad affrontare l'emergenza del prezzo dell'energia. Ho affrontato, tra l'altro, questo tema nel mio incontro con la Presidente von der Leyen lunedì e ne parlerò anche al Consiglio informale di domani.