Incredibile. Anche i rappresentanti dei partiti hanno iniziato a rendersi conto che, forse, la cessione dell'intera quota di maggioranza del Gruppo Tim ad un fondo d'investimento potrebbe essere un tema da approfondire.

Così, sabato, il segretario del Pd, Enrico Letta al riguardo ha dichiarato: "Grande preoccupazione per il futuro di TIM, asset fondamentale dell’Italia e perno di molte delle principali missioni di modernizzazione che sono presenti nel PNRR. Lunedì mattina incontreremo i rappresentanti dei tanti lavoratori dell’azienda".

Lunedì 29 novembre - come comunicato dagli stessi sindacati del settore telecomunicazioni -  "SLC-CGIL, FISTEL-CISL e UILCOM-UIL saranno in presidio al Ministero dello Sviluppo Economico a partire dalle 9.30 e davanti alle prefetture di tutta Italia per urlare tutto il loro sdegno di fronte all'atteggiamento del Governo riguardo la vicenda della rete unica di TLC e la situazione di forte conflittualità che è esplosa nuovamente nel Gruppo TIM.

Evidentemente - continua la nota - si sta pagando le scelte del Governo dei migliori che ha abbandonato la prospettiva del rilancio di un modello partecipato dallo Stato, quello del memorandum dell'agosto del 2020, a vantaggio del modello delle tante piccole reti dove lo Stato regala soldi ai privati, perde qualsiasi tipo di sovranità su un asset strategico come la RETE ed aggrava il ritardo tecnologico del Paese.

A noi tutto questo non sta bene!

Chi sta decidendo di non decidere si assumerà la responsabilità dell'arretramento infrastrutturale del Paese e, soprattutto, delle migliaia di esuberi del settore che inevitabilmente queste scelte produrranno".