Il disegno di legge presentato dal governo britannico e ritenuto illegale dall'Unione europea è stato approvato ieri in prima lettura dal Parlamento britannico con 340 voti a favore e 263 contrari.

La nuova legge assicura la libera circolazione in Inghilterra, Scozia, Galles e Irlanda del Nord di beni e servizi anche quando il Regno Unito lascerà il mercato unico dell'Ue e l'unione doganale attualmente in atto a partire dal prossimo 1 gennaio.

La legge, e qui sta il problema, dà però al governo britannico il potere di cambiare alcuni aspetti dell'accordo di recesso, concordato lo scorso anno con l'Ue e legalmente vincolante dopo essere poi stato approvato dal Parlamento, che disciplina anche i meccanismi della circolazione delle merci tra le due Irlande, senza però chiuderne i confini.

Il governo Johnson sostiene che la nuova legge costituisce un meccanismo di salvaguardia nel caso in cui l'UE interpreti il protocollo per regolare il commercio tra le due Irlande in modo estremo e irragionevole. Per il primo ministro, infatti, l'attuale accordo potrebbe portare a controlli eccessivi e persino ad una possibile applicazione di dazi sulle merci in transito dalla Gran Bretagna all'Irlanda del Nord.

Johnson, però, non ha spiegato perché non abbia rilevato le criticità dell'accordo con l'Ue prima di accettarlo e di chiederne poi la ratifica alla Camera dei Comuni.

Ma a pensarla diversamente dal premier britannico, oltre a Bruxelles, sono anche alcuni parlamentari conservatori che considerano il testo come una palese violazione del diritto internazionale. Difficile, però, vista la schiacciante maggioranza dei conservatori in Parlamento, che la legge venga respinta.