Angela Merkel ha ricevuto il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, nella residenza di Meseberg, "gest house" ufficiale della cancelleria tedesca, a una sessantina di km da Berlino. 

Quella di Conte è stata l'ennesima visita in Europa nel suo peregrinare pro Recovery Fund. La Merkel sembra averlo rassicurato in proposito, ma non in relazione ai tempi di approvazione. 


"L’Italia - ha dichiarato la Merkel nel suo intervento durante la conferenza stampa congiunta - ha fatto grandi sacrifici", per la pandemia arrivata non per colpa di qualcuno, e per questo, è necessario "superarne le conseguenze in maniera solidale". 

"Vogliamo portare avanti i colloqui in grande amicizia e affetto: dobbiamo superare assieme questo disastro umanitario, anche le conseguenze economiche". 

"La Germania – ha aggiunto – ha interesse che il mercato unico funzioni, se le catene di valore non funzionano, ne paghiamo tutti le conseguenze", sottolineato che, al di là delle differenze, "Italia e Germania sono d’accordo su Recovery Fund e Next Generation".

E del Recovery Fund se parlerà venerdì al prossimo consiglio Ue. "Le opinioni - ha ricordato la cancelliera - sono ancora in parte divergenti. Non so se raggiungeremo un accordo o meno a prescindere dalle quote. Non è ancora certo. Il percorso da fare è ancora lungo. È importante che quello che abbiamo previsto come fondo di ripresa sia qualcosa di poderoso, di particolare, che non sia troppo ridimensionato. Il compito è enorme e anche la risposta deve essere poderosa".


Per Conte, però, "i tempi sono importanti: una risposta intempestiva diventa inadeguata. Se non riuscissimo a chiudere in questo scorcio d’estate rischieremmo di trovarci in una situazione di grande difficoltà. L’Europa deve far sentire la sua voce. È essenziale che il Consiglio europeo dica sì subito a uno strumento e faccia in modo che la proposta sul Next generation Eu sia una risposta effettiva adeguata".

"L’Europa - ha ricordato il premier - deve offrire soluzioni ai propri cittadini, non illusioni e paure. Quelle le lasciamo ai movimenti nazionalisti".

"Lavoriamo a un piano di rilancio. E accettiamo ben volentieri la sfida di un costante monitoraggio sulla corrispondenza tra i programmi e l’esecuzione. Io sono anche favorevole al fatto che sia coinvolto il Consiglio europeo. Ritengo, però, che la fase attuativa non sia di competenza del consiglio europeo".

"Noi - ha poi sottolineato Conte – non chiediamo fondi per usarli in modo arbitrario. Discrezionale sì, non arbitrario. Sono concetti diversi".