È un Trump ormai allo sbando quello che si appresta a giocarsi il tutto per tutto nelle ultime due settimane che lo separano dal voto del 3 novembre, proseguendo la sua campagna di insulti contro Joe Biden che oltre ad essere definito addormentato e venduto alla Cina, adesso sarebbe (secondo Trump) anche un politico corrotto, come dimostrerebbero  le mail pubblicate dal New York Post. 

E per convincere gli americani che la pandemia è poco più che un'influenza e che la sua amministrazione per combatterla ha fatto quello che nessun altro Stato al mondo è stato in grado di fare, Trump continua a pubblicizzare tesi allucinanti e drammaticamente tragiche come il tweet odierno:

Gli Stati Uniti mostrano più CASI di altri paesi, cosa su cui i media che diffondono notizie false insistono quotidianamente, perché fanno più test, che sono tra l'altro costosi. Nessun paese al mondo fa così tanti test. Più TEST fai, più CASI trovi. Molto semplice!

Non è la prima volta che Trump fa un'affermazione simile, ma se continua farla anche ora che gli Stati Uniti hanno registrato oltre 8,1 milioni di contagi, 220mila morti e una media di 60mila nuovi contagi ogni 24 ore è evidente che è un irresponsabile, se non è consentito definirlo un idiota.

Che qualcuno di buon cuore che voglia conservargli un qualche residuo di dignità istituzionale, spieghi a Trump che i test si fanno proprio per "trovare" le persone contagiate e asintomatiche, in modo da isolarle ed impedir loro di diffondere il virus che, per alcuni, giovani o anziani che siano, può risultare persino mortale. 

Quindi, fare test a tappeto è, oltre al distanziamento sociale, una delle due armi che permettono di combattere il contagio dato che un vaccino ancora non è disponibile. Se i risultati dei test indicano un'alta percentuale di nuovi casi, questo vuol dire che il contagio è molto diffuso e non può certo essere fermato diminuendo il numero di test! 

E se il contagio è diffuso, statisticamente, anche il numero dei decessi, in genere dopo due/tre settimane dall'aumento del numero di nuovi casi, riprende a crescere. 

Trump ancora non lo ha capito e quelli che vanno ai suoi comizi, anche. Per fortuna sembra che il numero di deficienti (nel senso di incapaci di comprendere delle semplici considerazioni come quella di cui sopra) che lo sostengono sta progressivamente diminuendo.

Oltre ai sondaggi, a confermarlo sono i soldi raccolti dai due candidati a per finanziare la campagna elettorale.

Biden, per radio, negli ultimi mesi ha avuto la possibilità di mandare in onda circa il doppio degli annunci di Trump, con un predominio ancor più pronunciato in tre Stati in bilico - Michigan, Pennsylvania e Wisconsin - dove nell'ultimo mese ha speso circa 53 milioni di dollari contro i 17 di Trump, secondo i dati di Advertising Analytics, azienda che si occupa di monitorare l'andamento degli annunci pubblicitari.

Questo è stato possibile grazie al fatto che gli americani danno più soldi a Biden, perché lo trovano più credibile rispetto a Trump, che a sua volta sperava di recuperare consensi facendo affidamento sui suoi comizi, ma la Covid glielo ha in parte impedito, soprattutto nel momento cruciale della campagna.

Adesso, le possibilità di un altro mandato per Trump sono ridotte ai minimi termini.