Secondo il Rapporto sul coordinamento della finanza pubblica 2020 elaborato dalla Corte dei Conti, le agevolazioni fiscali che nel bilancio dello Stato sono riunite sotto l'etichetta tax expenditure, sottraggono risorse erariali alla collettività, i programmi perseguiti da tali agevolazioni non sono quasi mai chiaramente esplicitati e quantificati e anche i beneficiari effettivi e gli impatti sulla contabilità non sono facili da valutare.

La scarsa trasparenza dei costi diretti e indiretti delle agevolazioni fiscali, le rende politicamente attraenti per il decisore. In definitiva le tax expenditure consentono spesso di erogare sussidi senza aumentare il livello della spesa registrato in bilancio e sono dunque particolarmente appetibili in quei sistemi dove gli obiettivi di finanza pubblica non sono fissati in termini di saldo, ma di valori di spesa. Questo meccanismo offre, inoltre, spazi di manovra ai gruppi di pressione che riescono ad avere ampi benefici ottenendo piccole modifiche di norme esistenti annidate in un comma della legge di bilancio o di un decreto omnibus.

L'uso delle agevolazioni fiscali, sempre secondo la magistratura contabile, pone problemi di equità orizzontale tra contribuenti che, a parità di capacità contributiva, hanno diverse aliquote effettive e anche di equità verticale, perché in molti casi le agevolazioni tributarie tendono a favorire i redditi alti o comunque coloro che sono fiscalmente capienti.

Nell'ultima Nota di aggiornamento al Def le voci imputabili alle tax expenditure, suddivise tra deduzioni, detrazioni, esenzioni, riduzioni di aliquota, regimi forfettari, etc. sono arrivate a 602 dalle 532 del 2020, un +13%.

Le agevolazioni fiscali per imprese e famiglie, in Italia valgono l'8% del Pil, in Germania lo 0,8%.

Perché ricordare questo capitolo che da anni viene preso in esame - o dice di esserlo - dai vari ministri dell'Economia per poi essere sempre lasciato intatto nei suoi meccanismi, in modo tale che il nuovo ministro che lo eredita ne vedrà automaticamente aumentare provvedimenti e costi che ormai hanno raggiunto livelli record? 

Perché il governo Draghi vuole metter mano alla riforma fiscale e tutto ciò che va sotto tax expenditure non potrà non essere rivisto. Quindi, chi finora, più di altri, ci ha guadagnato comincia a preoccuparsi e già mette le mani avanti. 

"Questo è stato il periodo più difficile e tragico per il Paese. Numerosi colli di bottiglia strozzano la crescita del Paese, l'occupazione e il reddito. Il freno alla crescita è figlio di una lunghissima stagione in cui la politica e la rappresentanza degli interessi si sono scambiati piccoli favori, sostenendosi a vicenda invece di avere una visione del futuro. Quelle bandierine di partito che sono uno strumento nefasto".

Chi lo ha detto? Il presidente di Confindustria, Carlo Bonomi, in chiusura del meeting degli under 40 della propria associazione. 

Dopo aver favorito e sfruttato quel sistema, adesso il presidente di Confindustria lo denuncia facendo credere di non averne fatto parte. L'imprenditoria italiana ha sfruttato e sfrutta le agevolazioni fiscali degli italiani per favorire la crescita delle proprie aziende ed il valore delle proprie azioni e l'ultima cosa a cui guarda è la ricaduta dei benefici ottenuti nel Paese che li ha erogati.

Quanti esempi... quello più eclatante è rappresentato dalla Fiat che dopo esser stata salvata dallo Stato è diventata una multinazionale anglo-olandese che ha smantellato gran parte dei propri stabilimenti in Italia per portare la produzione dei propri veicoli in altre nazioni dove il costo del lavoro è più basso. Nonostante tutto ciò, l'artefice di tale piano è celebrato come una divinità e siamo in attesa di un miracolo riconosciuto perché inizi a far parte della schiera di santi e beati, con il supporto della stampa "indipendente" italiana che, guarda caso, fa sempre capo ad editori a scappatempo i cui principali interessi sono rivolti ad altri settori... proprio come gli Agnelli.

Quindi, è inutile andare a cercare su giornali e tv il perché Bonomi inizi a stracciarsi le vesti... non lo diranno, perché gli italiani non devono rendersi conto di essere stati fregati per tutti questi anni. E a non farne cenno saranno anche gli stessi partiti - da destra a sinistra - che tale sistema hanno alimentato nel corso degli anni, dimenticandosi - vedi un po' la distrazione - di farne cenno agli italiani a cui, invece, è stato ripetuto e verrà ripetuto di dover tirare la cinghia... magari incolpando delle ristrettezze il Movimento 5 Stelle ed il reddito di cittadinanza.