Pensare a un televisore attraverso il quale visualizzare, comprare e scambiare opere d’arte digitali è diventato qualcosa di reale.
Sarà il simbolo dell'entertainment da salotto del futuro? Il passatempo preferito per chi vivrà la casa intelligente, digitale e connessa in tutte le sue innumerevoli espressioni? Difficile a dirsi, anche se viene naturale pensare che il televisore continuerà, per un po’ ancora, ad essere lo schermo dove riprodurre video, canali in chiaro o a pagamento, film, show, eventi sportivi live o fotografie. Pensare a un Tv attraverso il quale visualizzare, comprare e scambiare Nft è però qualcosa di reale, per quanto lo si possa considerare un vezzo di nicchia e per pochi eletti. Prima Samsung e di recente Lg hanno infatti aperto un nuovo orizzonte, puntando con decisione (ma in modo diverso) sull'attrattività del bene virtuale. Cosa significa per gli utenti?
Nel caso di Samsung, la collaborazione stretta con Nifty Gateway, noto marketplace di token non fungibili con oltre 6mila opere d'arte digitali a catalogo, troverà applicazione sui modelli QLed, Micro Led e Neo QLed di ultima generazione attraverso la modalità Ambient Mode e un'apposita app con la quale vendere o acquistare gli Nft. L'altra azienda coreana, invece, ha battezzato di recente in Europa la piattaforma Art Lab basata sulla rete pubblica Hedera, un vero e proprio contenitore di arte digitale (per il momento disponibile solo negli Stati Uniti sui Tv dotati di sistema operativo webOS 5.0 o superiore) tramite il quale tenersi aggiornati in anteprima sulle novità in arrivo, acquisire o cedere le opere grazie a codici QR e al portafoglio di criptovalute Wallypto o sfogliare in qualsiasi momento la propria galleria. L'effetto “wow” promesso da Lg è sulla carta intrigante e sfrutta la resa visiva dei pannelli Oled e il formato cinematografico 16:9: quando si visualizza, l'opera in Nft prende vita e l'arte entra “fisicamente” in casa, attraverso lo schermo.
Mega schermi ma per tutte le tasche?
Del fattore “extra large” si parla da anni e non possiamo certo bollare l'aumento delle dimensioni come una rivoluzione. Ciò che stupisce sono le misure di questi apparecchi: una decade fa il sogno proibito per uno schermo da salotto erano i 75 pollici, oggi l'asticella si è alzata al limite dei 100. Sarà questa la nuova frontiera dell'entertainment domestico?
E come la mettiamo con gli spazi necessari per collocarli dentro casa e, soprattutto, con i pezzi astronomici che li rendono oggetti del desiderio per pochi? Per i produttori, per contro, questi prodotti sono l'occasione per dimostrare che la tecnologia degli schermi può ancora crescere e può esaltare nei living dei più fortunati (ma anche dentro negozi, showroom, locali o strutture ricettive) la disponibilità di contenuti in 4K o 8K per un'esperienza visiva ai confini dell'iper realistico.
Facciamo qualche esempio. L'Oled evo Gallery Edition 97G2 di Lg è un “mostro” di oltre 2,1 metri di larghezza (e 1,2 m di altezza) che può essere appeso al muro e che dovrebbe costare circa 10 volte di più rispetto a un televisore di dimensioni convenzionali con la stessa tecnologia di pannello. Samsung, da parte propria, può giocare il jolly dei Neo QLed da 98 pollici e lavora da tempo su un altro fronte per sparigliare le carte in un settore avaro di vera innovazione di prodotto.
Gli schermi MicroLed ammirati all'Ifa di Berlino, con tagli a salire dai 76 ai 114 pollici e frutto di un nuovo processo produttivo per assemblare su un substrato Tft (Thin film transistor) milioni di componenti illuminanti di pochi micron, sono la risposta all'Oled in termini di qualità visiva e l'evoluzione dei Quantom Dot per saturazione dei colori con il plus dichiarato della modularità dei pannelli.
Ma rimane il limite di prezzi al dettaglio stimabile in diverse decine di migliaia di euro. Per chi vuole comunque puntare sul fattore “extra large”, ecco che le alternative iniziano a farsi strada: il modello da 98 pollici 98C735 Oled della cinese Tcl, con la piattaforma Google Tv a bordo, è un Tv da piccola sala cinematografica che nei negozi (anche italiani) si venderà sotto i 5mila euro. Siamo dunque all'inizio di una nuova era?