Se qualcuno dei nostri attuali ministri avesse tempo, e voglia, di ripassarsi la storia di quei giorni dell’ottobre 1985, quando il Paese visse le difficili ore della Crisi di Sigonella, forse potrebbe comprendere cosa volle dire, per lo statista Bettino Craxi, tutelare la sovranità dell’Italia e riaffermarne il prestigio internazionale.
Furono ore e giorni drammatici, dal duro contrasto con il presidente Reagan alla contrapposizione armata, sulla pista di Sigonella, tra blindati e militari italiani ed incursori americani della Delta Force.
Certo, si potrà obiettare: ma Craxi poteva contare sul supporto e contributo qualificato di Giulio Andreotti (ministro degli esteri), Giovanni Spadolini (ministro della difesa) e Mino Martinazzoli (ministro di grazia e giustizia).
E con questo ? Vogliamo criticare il presidente Craxi perché aveva scelti i membri del suo Esecutivo in base alle loro competenze ed esperienze?
Bettino Craxi, di certo, antepose i valori della sovranità e del prestigio dell’Italia all’interesse personale, consapevole, com’era, che proprio dal superamento del caso Sigonella sarebbe scaturita la crisi del suo governo.
Cosa che avvenne il 16 ottobre 1985 con il ritiro dei ministri repubblicani dal governo. Crisi superata anche con i voti di Rifondazione Comunista che, pur essendo all’opposizione, aveva apprezzata la gestione di Sigonella.
Oggi, invece, davanti alla riprovevole ingerenza nella vita istituzionale del nostro Paese, da parte di un imbarazzante individuo, Elon Musk, ed alle sue inqualificabili accuse alla magistratura italiana, il governo in carica ha calato uno sconcertante fragoroso silenzio con una Giorgia Meloni mai così taciturna, ed un vice premier, Matteo Salvini, irresponsabilmente plaudente.
A tutela della sovranità dell’Italia, perciò, ha dovuto intervenire il Capo dello Stato, Sergio Mattarella, con un comunicato dal Quirinale.
“L’Italia è un grande Paese democratico e devo ribadire, con le parole adoperate in altra occasione, il 7 ottobre 2022, che sa badare a se stessa nel rispetto della sua Costituzione. Chiunque … deve rispettarne la sovranità e non può attribuirsi il compito di impartirle prescrizioni.”
Il timore oggi, purtroppo, è che, essendo affidati all’operato dell’Esecutivo Meloni e dei suoi galoppini la sovranità ed il prestigio dell’Italia, il Paese possa degradare da stato satellite degli USA a stato fantoccio dell’UE.