Congratulazioni e buon lavoro a Matteo Richetti e Carlo Calenda, appena eletti Presidente e Segretario di Azione.

Questa la lapidaria frase social con cui è stata commentata dal profilo dello stesso partito la conclusione del congresso che ha portato alla nascita di Azione, la nuova creatura di Carlo Calenda.

Lo stesso Carlo Calenda la cui migliore descrizione, quella che riassume alla perfezione la sua immagine di epigone della meritocrazia e profeta della buona politica, si deve ad una vignetta di Mannelli sul Fatto Quotidiano:

Carlo Calenda: il suppon(i)ente. Non ti rappresenta niente, non ti risolve niente, non ti serve a niente... ma tu sei un pirla!

Infatti, chi, anche solo per farsi due risate, abbia frequentato l'account Twitter di Calenda che ha fatto da base alla sua ascesa politica, non può che ritenere perfetta, la descrizione che ne ha fatto Mannelli.

Quello che stupisce è che ci sia gente che lo prenda sul serio, anche tra i politici.

Adesso Calenda, dopo aver "slalomeggiato" tra Montezemolo, Confindustria, Monti, Renzi, il Pd e +Europa, adesso si è fatto il suo bel partito del 4,5% che già aspira ad oltre il 20%, immaginandolo catalizzatore di un vagheggiato nuovo centro... centro, di cui il neo segretario ha già elencato coloro che ne potranno o meno far parte, immaginandosi già nuovo padrone assoluto della  politica italiana.

Il suo problema principale, però non saranno né 5 Stelle e neppure i sovranisti, di cui non vuol neppure sentir parlare. E non saranno i forzuti italiani e neppure le decine di correnti del Pd. Il suo problema principale sarà Matteo Renzi che aveva pianificato di diventare padrone del nuovo centro-centro, magari diventando il neo Berlusconi, e che adesso si vede soppiantato da Calenda che fa pure lo schizzinoso su una sua possibile partecipazione al nuovo desco, intimandogli di scegliere tra politica e affari... seppur dopo averlo blandito (o apertamente deriso?) definendolo il miglior premier dell'Italia, dopo De Gasperi.

Sarà divertente vedere come Renzi cercherà di affossare, oltre ai 5 Stelle, anche Carlo Calenda.