1 condanna, 10 sentenze di non luogo a procedere (8 per prescrizione, 2 per intervenuta amnistia), 2 assoluzioni perché il fatto non costituisce più reato a seguito di riforme fatte dal suo Governo, 4 procedimenti in corso (1 in fase dibattimentale, 3 in fase istruttoria).
Questo promemoria riassume molto rapidamente, e solo parzialmente, il quadro giudiziario di Silvio Berlusconi.
A questo dovremo poi aggiungere tutto quello che ha accompagnato la sua attività di imprenditore: i prestiti della banca Rasini, le scatole cinesi di Fininvest, i soldi per farla diventare una tv nazionale, l'appartenenza alla P2, i rapporti con Craxi e il partito socialista, il rapporto con Dell'Utri condannato per concorso esterno in associazione mafiosa, il rapporto con Previti, condannato in via definitiva nel 2006 per il processo IMI-SIR e nel 2007 per il processo Lodo Mondadori, l'elenco infinito dei suoi conflitti d'interesse che hanno caratterizzato la sua attività di governo...
Dopo questi brevissimi accenni, le domande che una persona ragionevole si dovrebbe porre sono due.
La prima è come sia possibile che, con un curriculum simile, Silvio Berlusconi possa continuare ad essere tra i protagonisti della vita politica italiana.
La seconda è direttamente conseguente alla prima: ma come è possibile, anche solo per scherzo, ritenere che Silvio Berlusconi possa essere candidabile al Quirinale per ricoprire il ruolo di Capo dello Stato, di garante della Costituzione, di presidente del CSM... oltre a rappresentare l'Italia all'estero?
Senza dimenticare che adesso ha compiuto 85 anni e che, a fine mandato, ne avrebbe 93, sperando che arrivi fino a quell'età.
Infine, quale può essere il rispetto per le istituzioni e per gli italiani da parte di coloro che promuovono o appoggiano simili proposte?