Mercoledì, nonostante l'emergenza dovuta alle conseguenze del maltempo al nord e degli incendi al sud, il ministro della Protezione civile, Nello Musumeci, era al Senato insieme a mezzo governo a mostrare il proprio sostegno alla collega Santanchè, di cui le opposizioni avevano chiesto le dimissioni. 

Oggi lo stesso Musumeci, dopo aver letto di cosa si debba occupare anche recuperando ciò che riguarda il passato, si è presentato alla Camera per fare un riassunto di ciò che è accaduto nelle ultime ore, rimarcando che è soprattutto di quelli che c'erano prima qualsiasi eventuale responsabilità su quanto si sarebbe potuto fare in anticipo per evitare o limitare i danni rispetto a quanto accaduto:

"Ho prontamente aderito alla richiesta avanzatami per un'informativa a questo Parlamento, con l'urgenza del caso, per fornire elementi utili al fine di meglio conoscere e apprezzare l'eccezionale sforzo operativo che il servizio nazionale della Protezione civile ha svolto, e sta tuttora svolgendo, assicurando sia a livello centrale sia a livello territoriale e operativo il massimo sforzo per mitigare l'impatto e le conseguenze dei fenomeni estremi che dal 19 luglio hanno interessato l'Italia, dal Nord al Sud. [...]A partire dal 19 luglio, è stato emanato un avviso nazionale di condizioni meteorologiche avverse per precipitazioni a prevalente carattere temporalesco, accompagnate da rovesci di forte intensità, frequente attività elettrica, grandinate e forti raffiche di vento, a partire dal pomeriggio del 18 luglio e per tutta la notte a seguire, su Lombardia, Emilia-Romagna, Veneto, Friuli-Venezia Giulia e province autonome di Trento e di Bolzano. La previsione ha indotto le già citate regioni e le due province autonome a una valutazione della criticità idrogeologica per temporali e all'emissione di allerte gialle e arancioni conseguenti alla valutazione della vigilia.Per diversi giorni è rimasta l'allerta sia gialla sia arancione, proprio per consentire alle popolazioni di potersi meglio organizzare. L'evoluzione della situazione è stata monitorata anche a livello centrale dal dipartimento della Protezione civile, che attraverso il Centro funzionale centrale, operativo 24 ore su 24, ha costantemente monitorato i fenomeni temporaleschi, utilizzando la rete del radar nazionale.Si sono registrati nelle regioni del Nord, com'è certamente noto a ciascuno di noi, temporali forti, raffiche di vento impetuoso, eccezionali grandinate, pioggia abbondante, una serie di concause che hanno messo in ginocchio i territori di quelle regioni. Le conseguenze sono facilmente immaginabili: case scoperchiate, blackout elettrici, interruzioni sia viarie sia ferroviarie, esondazioni di torrenti, alberi anche ad alto fusto divelti, due vittime, purtroppo, e tre feriti gravi, centinaia e centinaia di persone evacuate. Nel comune di Lissone si è verificato il decesso di una donna che camminava a piedi ed è stata colpita da un albero; in località Corteno Golgi una ragazza, mentre dormiva in una tenda in un campo scout, a causa della caduta degli alberi, ha perso la vita. [...]Il Consiglio dei ministri, su proposta del sottoscritto, [ha] avviato la valutazione per deliberare lo di stato di emergenza per le regioni Piemonte, Lombardia, Veneto, Emilia-Romagna e Friuli-Venezia Giulia.  [...]Mentre sul territorio del Settentrione venivano fronteggiati gli eventi che ho appena descritto, sulle regioni meridionali la massa d'aria in risalita dall'entroterra nordafricano ha portato un'ondata di calore a carattere di assoluta eccezionalità sia nell'intensità sia nella persistenza, facendo registrare temperature superiori ai 40 gradi, con punte fino ai 46-48 gradi, cioè valori superiori ad ogni precedente record storico. Al Centrosud e nelle isole si è assistito a una predisposizione graduale della vegetazione al passaggio del fuoco, con conseguente aumento delle condizioni di pericolosità che, in giornate particolarmente ventose e calde, come quella, ad esempio, del 25 luglio, hanno favorito lo sviluppo e la propagazione degli incendi boschivi.In conseguenza delle condizioni particolarmente severe, che ho appena accennato, il Dipartimento nazionale della Protezione civile ha assicurato l'azione di propria competenza per il coordinamento degli assetti aerei, composti, sostanzialmente, da Canadair e da elicotteri della flotta aerea dello Stato, a supporto delle operazioni svolte a terra dalle squadre specializzate. Le azioni specifiche e mirate presso l'unità di crisi dipartimentale hanno coinvolto anche il centro operativo nazionale del Corpo dei vigili del fuoco, il comando operativo di vertice interforze delle Forze armate, le regioni Sicilia e Calabria e le prefetture interessate.Oltre alla gestione del concorso della flotta aerea dello Stato, il nostro dipartimento ha monitorato l'evolversi delle criticità connesse agli incendi che hanno interessato diversi territori italiani, tra cui, in modo particolare, quelli delle province di Messina, Catania, Trapani, Siracusa e Palermo, determinando l'evacuazione precauzionale di numerose abitazioni, provocando l'interruzione di servizi di fornitura di energia elettrica e delle comunicazioni, gravi problemi alle infrastrutture di mobilità stradale e ferroviaria e, in alcune aree, quindi anche l'impossibilità di attingere acqua corrente, acqua potabile. Inoltre, si rileva purtroppo il decesso di due persone nel comune di Cinisi, in provincia di Palermo, e di una nel comune di Cardeto, nella provincia di Reggio Calabria, dove sono state segnalate anche due persone gravemente ustionate.Nella giornata del 25 luglio, le richieste di concorso aereo per gli incendi boschivi risultano essere state 35, così suddivise: 15 in Sicilia, 12 in Calabria, 4 in Sardegna, 3 in Puglia e una in Abruzzo.In relazione a quella giornata si sono verificate diverse criticità nella gestione operativa delle richieste di concorso aereo. In particolare, va detto, a causa delle forti correnti d'aria ascendenti e discendenti, la flotta aerea della regione siciliana non ha potuto effettuare, nelle province di Trapani e di Palermo, per mancanza delle condizioni minime di sicurezza necessarie, alcun intervento per buona parte della giornata del 25 luglio.In Calabria, a causa delle temperature elevatissime sulla pista dell'aeroporto di Lamezia Terme, per alcune ore non è stato possibile il decollo di alcuni mezzi. Si è provveduto anche a distaccare, sia nella giornata del 25 luglio sia in quella di ieri, 26 luglio, un velivolo Canadair della flotta antincendio di Stato, affidandolo alla gestione del Corpo nazionale dei vigili del fuoco, per operare esclusivamente sull'incendio che ha interessato la discarica di Bellolampo, a poca distanza da Palermo, un intervento specifico e particolare che richiede una certa competenza, considerata la natura della discarica che, a contatto col fuoco, può anche emettere sostanze tossiche. Nella giornata del 26 luglio, cioè di ieri, le richieste di concorso aereo per gli incendi boschivi risultano essere state 24, di cui 8 per la Sicilia, 7 per la Calabria, 4 per la Sardegna, 3 per la Puglia e una ciascuno per Abruzzo e Lazio.  [...]Credo che questi ulteriori eventi calamitosi debbano invitare tutti, Governo e Parlamento, a una serena riflessione. Credo che non serva, in questo momento, fare la conta delle cose che potevano essere fatte dai Governi di centrosinistra nei passati 11 anni - mi riferisco, naturalmente, all'ultimo scorcio - o di quello che poteva essere fatto dal nuovo Governo in questi ultimi 9 mesi. Non serve, è un esercizio facile ma, a mio avviso, sterile, se mi posso permettere. Io credo che, al netto di ogni sciocco negazionismo, bisogna finalmente prendere atto che questa Nazione, fragile e vulnerabile, ha bisogno di una buona cura per essere nelle condizioni di affrontare eventi che sarebbe improprio - e, se mi permettete, errato - considerare ancora eccezionali. Ormai la tropicalizzazione ha investito pienamente il territorio della Nazione e sappiamo di dover fare i conti con questa realtà.Negli ultimi 10 anni, abbiamo registrato oltre 50 eventi calamitosi, con un costo per lo Stato, al di là di quello delle vite umane, che è il più interessante e il più doloroso, di decine e decine di miliardi di euro. Allora, le parole prevenzione, adattamento al nuovo clima e mitigazione di ogni rischio credo debbano essere la bussola che dovrà guidare l'operato del Governo e del Parlamento.Ho apprezzato che, nella mattinata di ieri, il Presidente del Consiglio, in un'intervista a una radio, abbia detto che la priorità è la messa in sicurezza del territorio nazionale. Per fare questo serve programmazione, serve una buona quantità di risorse e cominciare a capire perché centinaia di milioni, che al computer risultano assegnati alla messa in sicurezza del territorio, non siano stati ancora né spesi né utilizzati. Bisogna lavorare per costruire una cultura del rischio, consolidando quelle iniziative già avviate, ad esempio, dal nostro Dipartimento con la manifestazione “Io non rischio”.Per qualche minuto ancora, lasciatemi abusare della vostra cortesia per sostenere, spero assieme a voi, che si rende ormai necessario capire perché il fascicolo del fabbricato sia diventato un argomento tabù. Bisogna dirlo non con coraggio, non serve, ma con grande franchezza, sapendo che, su questo terreno, si possono anche incontrare resistenze e interessi, spero legittimi. Però, tutti abbiamo il dovere di capire che cosa fare in una Nazione che, per oltre il 50 per cento, è costruita su un terreno a rischio sismico, cosa fare per consentire alla gente di poter avere piena consapevolezza della condizione in cui si trova e lavorare per mitigarne l'esposizione al rischio. Quindi, penso alla classificazione degli edifici in base al rischio sismico, penso a un nuovo rapporto tra aree urbane e verde pubblico, penso di rendere obbligatoria la pulitura degli alvei dei corsi d'acqua, penso a come lottare contro l'eccessivo consumo di suolo...  [...]Poi, bisogna accelerare la realizzazione - anzi, il varo - e la pubblicazione ufficiale del Piano nazionale per l'adattamento al cambiamento climatico, atteso dal 2016, che questo Governo sta sollecitando, perché possa presto diventare documento ufficiale. Penso, ancora, a un piano nazionale per la mitigazione del rischio sismico, a un piano nazionale per la mitigazione del rischio idrogeologico, alle centinaia e centinaia di comuni che non hanno ancora un piano comunale di protezione civile e ai tanti e troppi comuni che hanno un piano comunale di protezione civile, ma non lo aggiornano da anni, rendendolo di fatto inutile e vano. Eppure è il primo strumento al quale il sindaco, come autorità locale di Protezione civile, ricorre non appena costituito il COC in caso di evacuazione della gente o di predisposizione dei soccorsi.Infine - ma non è solo questo il tema mancante -, c'è il potenziamento della flotta aerea (parlo, naturalmente, del fronte incendi). Ognuno di noi sa che, in alcune aree della Nazione, è impossibile arrivare con i mezzi di soccorso via terra. Allora, spegnere le fiamme dal cielo diventa l'unica alternativa possibile. Purtroppo, i Canadair, che si sono rivelati i velivoli con maggiori prestazioni per intervenire sul fronte antincendio, sono prodotti da una sola società, una società canadese che opera in regime di assoluto monopolio e, da 30 anni a questa parte, non si è trovata una sola industria disposta a produrre simili velivoli.  [...]Questo per dire che c'è tanto da lavorare, c'è tanta buona volontà, c'è l'esigenza di confrontarci, tutti, non sulle cose che non sono state fatte e sul perché non sono state fatte, consentitemi, ma sulle cose che possiamo fare assieme, tutti, e ve lo dico - non mi sottraggo al tema - da ex presidente di una regione che, più di tutte, ogni anno soffre il dramma degli incendi estivi.Nella previsione di questo nostro intervento, di questa mia presenza in Aula, ho voluto compiere una ricerca sugli ultimi 10 anni, quando le formule politiche si sono alternate fra Governi di centrodestra e Governi a guida PD; ho voluto farlo proprio per cogliere se ci fosse mai stata una sostanziale differenza fra l'impegno, il risultato, l'intensità del danno: una ricerca deludente, per il risultato che ne ho ottenuto. [...]"

Al ministro della Protezione civile ha poi risposto, tra gli altri il dem Giuseppe Provenzano...