Per la BBC Riace era un paese quasi morto che, grazie ai migranti è rinato. Per questo, secondo molti, l'arresto del sindaco di Riace avvenuto nella mattinata di martedì è da considerarsi come un'ulteriore escalation nella criminalizzazione di coloro che lavorano per l'accoglienza e l'integrazione. In pratica, quanto accaduto è da considerarsi come la criminalizzazione dell'assistenza umanitaria, che sta a simboleggiare il nuovo "spirito del tempo" fascista che ormai pervaderebbe l'Italia.

I cattivisti, una categoria il cui nome è da desumere dal fatto che coloro che non siano adagiati sulle posizioni di Lega e 5 Stelle o di Forza Nuova e Casa Pound vengono definiti buonisti, sono probabilmente rimasti colti di sorpresa dalla reazione che in molti hanno avuto dopo l'arresto del sindaco Mimmo Lucano.

Così, il supporto mediatico dei cattivisti all'azione delle solerti e puntuali forze dell'ordine che hanno dato seguito ad una eccezionale e correttissima indagine della magistratura (che stavolta mica indagava sui soldi della Lega!) contro il sindaco buonista che aiutava i migranti è stato abbastanza limitato e scarso, quasi nullo, se paragonato alla polemica, sicuramente giudicata vitale per il prosieguo del Governo per dar corpo alle promesse elettorali, contro l'Europa e chiunque non abbia mostrato sufficiente entusiasmo nei confronti dei contenuti della prossima legge di bilancio.

Al contrario, i buonisti si sono indignati e anche parecchio per l'arresto del sindaco di Riace, ognuno esprimendo la propria solidarietà in maniera diversa, anche in funzione del ruolo ricoperto.

Don Ciotti, Libera:
«Sono convinto che le leggi vadano rispettate, ma sono anche convinto che, se Mimmo ha imboccato delle scorciatoie, lo ha fatto per un eccesso di generosità: nessun tornaconto personale, nessun potere da prendere o conservare ma solo il desiderio di sostenere la speranza di persone fragili, garantendo loro un futuro e una vita dignitosa.
È un reato l’umana solidarietà? Si ripropone qui l’antico dilemma tra leggi dei codici e leggi della coscienza. Ripeto, bisogna stare sempre dalla parte della legalità, ma anche chiedersi se certe leggi non contraddicano la vocazione liberale e inclusiva della democrazia, vocazione che ha ispirato ogni passo dell’esperienza di Riace e del suo generoso sindaco.»

Don Virginio Colmegna, presidente della Fondazione Casa della carità di Milano:
«Al di là della vicenda giudiziaria che ha coinvolto il sindaco di Riace, Domenico Lucano, al quale siamo umanamente vicini e per il quale ricordiamo che nessuno è colpevole fino alla sentenza di un processo, vogliamo far presente che Riace è una validissima esperienza di integrazione e accoglienza, riconosciuta anche a livello internazionale, che va difesa e non criminalizzata, perché dimostra, anzitutto sul piano culturale, che i migranti accolti con umanità non sono una minaccia, ma una risorsa che rigenera un territorio producendo coesione sociale.»

Acli:
"Riace è un modello di accoglienza e integrazione invidiato in tutto il mondo ed è la dimostrazione che si può costruire un sistema efficace per gestire e accogliere l’immigrazione e, soprattutto, che ci sono delle opportunità che vanno colte.
Aspettiamo di vedere gli atti della magistratura, verso la quale rinnoviamo la nostra fiducia, e allo stesso tempo esprimiamo la nostra solidarietà per il sindaco di Riace, Domenico Lucano, oggetto di critiche e di accuse già da diverso tempo, per il quale rimane valida, come per ogni cittadino italiano, la presunzione di innocenza fino al terzo grado di giudizio."

Comunicato congiunto di ANPI, ARCI, CGIL, LIBERA, ARTICOLO 21:
"Riace, un piccolissimo paese quasi spopolato della profonda Calabria, è diventato un simbolo nel mondo. Il modello Riace è semplicemente la straordinaria dimostrazione che si può costruire un efficace sistema di accoglienza diffusa, che l'integrazione rappresenta una importante occasione di sviluppo per il territorio, che costruire una società inclusiva e accogliente è un vantaggio per tutti.
Un'utopia contro la quale negli ultimi mesi aveva fatto già balenare le sue accuse il Ministro dell'Interno: la colpa di Riace sarebbe quella di aver accolto troppo, anche oltre le decisioni delle commissioni prefettizie.
Sta di fatto che i finanzieri stamattina hanno arrestato, ai domiciliari, l'uomo-simbolo di quella esperienza, il sindaco Mimmo Lucano, con l'accusa - tra l'altro - di favoreggiamento dell'immigrazione clandestina.
Le inchieste della magistratura si rispettano sempre, ma questa ordinanza nei fatti blocca l'esperienza più significativa che dimostra come integrazione e accoglienza siano la chiave di volta per risollevare l'intero Paese. Restiamo in attesa di conoscere i dettagli del provvedimento, ma esprimiamo solidarietà al sindaco Mimmo Lucano e ci mobiliteremo per confermare tutta la nostra vicinanza alla comunità di Riace."

Ma anche la politica, anche se alcuni politici di primissimo piano non sembrano essersi scapicollati nel dare il loro supporto al sindaco di Riace, non ha mancato di esprimersi sulla vicenda che ha coinvolto Mimmo Lucano.

Ecco un piccolo promemoria di Giuseppe Civati e Andrea Maestri su cui i cattivisti dovrebbero riflettere:
«È incredibile che un ministro indagato per sequestro di persona aggravato festeggi per i reati contestati a quello che lui stesso ha indicato come suo nemico politico. La vergogna non ha limiti.
Ricapitoliamo: in attesa di comprendere come finiranno le indagini e l’eventuale processo, al sindaco di Riace, Domenico Lucano, contestano il fraudolento affidamento diretto del servizio di raccolta e trasporto dei rifiuti della sua città, impedendo l’effettuazione delle necessarie procedure di gara previste dal Codice dei contratti pubblici e favorendo invece due cooperative sociali. Il ministro dell’Interno Salvini gode scompostamente.
E pensare che il 24 settembre il ministro gaudioso ha scritto per decreto (Art. 2) che per costruire o ristrutturare i centri di permanenza per i rimpatri, per 3 anni i lavori possono essere affidati senza previa pubblicazione del bando di gara. Trova applicazione la procedura negoziata (Art. 63 Codice Appalti), che dalla legge è considerata un’eccezione, una deroga alle regole dell’evidenza pubblica, applicabile solo in casi particolari e motivati.
Esempio: quando lo scopo dell’appalto è l’acquisizione di un’opera d’arte unica o 'nella misura strettamente necessaria, quando per ragioni di estrema urgenza derivante da eventi imprevedibili' i termini ordinari possono non essere rispettati.
Per 3 anni, gli appalti per i Cpr potranno essere assegnati in deroga alla legge: e parliamo di appalti sotto soglia comunitaria che è di oltre 5 milioni di euro. Altro che i rifiuti di Riace e le cooperative sociali.»

E così quella che doveva essere l'ennesima iniziativa a favore della propaganda del cambiamento, l'arresto di Mimmo Lucano, per i cattivisti si sta ritorcendo in un vero e proprio boomerang, che finisce per promuovere ciò che è stato fatto a Riace anche a coloro che non ne erano a conoscenza!