Esteri

Come il perfetto populista gestisce una pandemia, l'esempio di Trump negli Stati Uniti

Martedì, negli Stati Uniti sono decedute 2.349 persone con Covid-19, il numero di morti giornaliere più alto finora registrato in tutto il mondo. 

Dopo che lunedì anche il Wyoming ha registrato il primo morto con Covid-19, tutti gli Stati americani sono adesso interessati dal contagio. Martedì, lo stato di New York ha riportato 778 decessi, il New Jersey 362, il Michigan 166, il Massachusetts 113, la Louisiana 129.

Il bilancio complessivo in tutti gli Stati Uniti è, in questo momento, di 26.057 decessi, per oltre 600mila persone testate positive al coronavirus.

Ma alle cifre ufficiali degli Usa, così come in altri Paesi, sono da aggiungere anche i decessi presumibilmente legati alla Covid, ma non registrati come tali. A New York, nella sola città, al numero ufficiale dei morti vanno aggiunte probabilmente altre 3.700 persone decedute in ospedali, case di cura e strutture di assistenza a lungo termine che non sono state sottoposte al test di positività al Sars-CoV-2. 

Per questo, il direttore generale dell'OMS, Tedros Adhanom Ghebreyesus, lunedì aveva dichiarato che "il peggio non è ancora passato", ponendo l'accento sul fatto che mentre la diffusione del contagio da Covid avviene in maniera molto rapida, la sua discesa è invece molto più lenta, predicando pertanto prudenza nelle misure di allentamento della quarantena.

Dichiarazioni in contrasto con i piani di Trump che ormai sta smaniando per ritornare quanto prima alla normalità, facendo infuriare molti dei governatori degli Stati Usa, che hanno ricordato al presidente come spetti a loro decidere tempi e modi per allentare il "lockdown".

E Trump, allora, non sapendo con chi prendersela, ieri ha deciso che il responsabile della pandemia è l'OMS che non ha gestito la crisi come avrebbe dovuto, nascondendo addirittura la pericolosità del contagio per fare un favore alla Cina.


Per tale motivo, l'OMS sarebbe responsabile di quanto sta accadendo adesso nel mondo e per questo Trump ha dichiarato ufficialmente di aver avviato le procedure per fermare i finanziamenti a favore dell'agenzia Onu, fintanto che suoi esperti non ne avranno valutato il ruolo nella gestione della pandemia. Un'operazione che potrebbe richiedere dai due ai tre mesi. Nel solo 2019, gli Usa hanno finanziato l'OMS con 400 milioni di dollari.

L'OMS, a marzo, aveva lanciato un appello per raccogliere 675 milioni di dollari da destinare alla lotta contro la pandemia da coronavirus e, secondo alcune indiscrezioni, di recente tale cifra sarebbe stata aumentata fino ad 1 miliardo.

Il pensiero di Trump nella gestione dell'emergenza Covid, è rivolto al futuro: alle presidenziali del prossimo novembre. Per questo motivo, mentre da una parte cerca di addossare ad altri la responsabilità della diffusione del contagio - incolpando l'OMS, i governatori, i medici e chiunque non faccia capo a lui stesso - dall'altro cerca di intestarsi il merito delle misure destinate a far fronte alla crisi economica in atto, in modo che gli elettori si ricordino chi "ringraziare". 

Per questo motivo, in base a quanto riportano i media statunitensi, il nome del presidente Donald Trump verrà stampato sugli assegni da 1.200 dollari che decine di milioni di americani riceveranno come parziale ristoro alla crisi.

Il Washington Post, che per primo ha riportato la notizia, afferma che è la prima volta che il nome di un presidente degli Stati Uniti appare su un assegno inviato dall'IRS, l'Internal Revenue Service.

Autore Alberto Valli
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