Lo sfogo delle Forze dell'Ordine: il fenomeno delle violenze a Milano e altrove è reale, concreto e tangibile,  nei cittadini sta montando un senso assoluto di insicurezza, dato il dilagare impunito di persone che si sottraggono a qualunque forma di controllo e di legge, che si sentono non punibili, ma addirittura protetti dal sistema italiano; la rabbia è tanta, non solo da parte dei cittadini, costretti a subire le angherie dei criminali, ma anche delle forze dell'ordine, che si sentono impotenti perché privati della loro capacità d'azione.

Spesso capita che i delinquenti, o chiunque sia propenso al crimine, un tempo fuggiva dalla polizia per evitare un arresto e relative conseguenze.

Al contrario oggi fuggono da chi ha in mano una telecamera e si riparano (letteralmente) in un ufficio della polizia o dietro un auto di servizio in strada, sicuri che nulla gli può accadere e che le patrie galere non le vedranno mai.

Il poliziotto sta perdendo il suo ruolo di tutore dell'ordine pubblico a causa del buonismo di una certa politica che vorrebbe gli uomini in divisa trasformati in psicologi e rieducatori. 

Si è fatto passare il poliziotto per il cattivo di turno, perché oltre alla prevenzione, ci dovrebbe essere anche la repressione e il relativo effetto deterrente che pare ormai sparito dal panorama giudiziario, invece nell'immaginario collettivo il poliziotto assume una collocazione negativa.

La repressione dovrebbe portare alla certezza della pena, inflitta per mano della magistratura in base alle leggi vigenti ma che i magistrati, invece che applicare "interpretano" sempre in senso favorevole al mascalzone e rendendo di fatto vani e inutili gli sforzi E I RISCHI, che comporta il fermo di questi soggetti.

Si arriva all' assurdo che è impossibile che lo stesso soggetto venga fotosegnalato per più di una volta senza che il poliziotto subisca delle conseguenze, in quanto potrebbe essere accusato di abuso d'ufficio (sic!!) ma non basta , se il soggetto irregolare viene munito di un bell'ordine del questore a lasciare il territorio nazionale entro tot giorni - perché noi chiediamo a questi soggetti di andarsene da soli -  per quale motivo dovrebbero, andarsene se ovviamente non ci sono conseguenze ?

Abbiamo accolto chiunque senza alcuna ragione valida e legale e ora ne paghiamo le conseguenze, tutti in strada a guadagnarsi da mangiare rubando, borseggiando, rapinando, e a soddisfare i propri bisogni sessuali (oltre che corporali) a danno di tutti i  cittadini.

Se poi, in situazioni estreme, il poliziotto, per l'incolumità sua e quella dei presenti, tira fuori l'arma d'ordinanza e la usa, per lui è finita: finisce sotto accusa, deve pagarsi un avvocato, e corre il rischio di essersi rovinato la vita.

Invece che indignarsi inutilmente di fronte a borseggi, stupri, furti, risse, bullismo e altri reati d'ogni genere, dovremmo chiedere alla politica un atteggiamento meno irresponsabile.

E' difficile, ma si potrebbe tentare!