Pierre Moscovici, commissario Ue agli Affari economici e finanziari, intervistato dal Sole 24 Ore, ha dichiarato che per il 2019 si attende dall'Italia una riduzione del suo debito pubblico che è stata definita «corposa».

Le regole di bilancio, ha dichiarato Moscovici, «sono state accettate da tutti. Hanno una loro logica che si applica in modo particolare all'Italia, se è vero che il loro obiettivo è di limitare l'indebitamento. Un paese che si indebita non ha più margini di manovra per stimolare la crescita economica e finanziare i servizi pubblici.»

Da parte dell'attuale Governo italiano, però, le dichiarazioni che hanno anticipato la prossima legge di bilancio sembrano andare in tutt'altra direzione e ipotizzano come possibile, se non concreto, lo sforamento del parametro del 3% nel rapporto deficit/Pil.

Anche in questo caso, Moscovici ha anticipato il giudizio della Commissione al riguardo, ricordando che il 3% non è un target, ma un tetto: «L’obiettivo è risanare il debito. Un disavanzo superiore al 3% del Pil provocherebbe difficoltà che non voglio neppure immaginare.»

Infine, il commissario agli Affari economici, pur esprimendo parole di apprezzamento per il ministro dell'Economia Tria, ha sottolineato che «se si creano le condizioni per uscire dall'euro significa che in realtà è ciò che si vuole. L’euro prevede il rispetto di regole. Non rispettare le regole, significa voler uscire dall'unione monetaria.»

Anche se all'intervista non ci sono state, al momento, reazioni da parte di rappresentanti del Governo o della maggioranza, è comunque indicativa per capire quale sia la posizione dell'Europa e come questa risulti del tutto opposta, e francamente inconciliabile, rispetto a quella del Governo.

Possibile che due fronti opposti possano trovare un accordo?