Due sono i progetti che risolveranno il problema occupazionale dei quasi 500 ex dipendenti di Embraco, impiegati nello stabilimento di Riva di Chieri (Torino) e chiuso dal gruppo brasiliano lo scorso gennaio.
Il primo è relativo ad una cordata cinese-israeliana, attiva nella produzione di filtri per l'acqua e robot per pannelli fotovoltaici, che dovrebbe assorbire fino a 350 lavoratori.
Il secondo è quello dell’azienda torinese Astelav, volto a creare una piattaforma pilota per la rigenerazione di elettrodomestici, che impiegherebbe circa 40 dipendenti.
Il resto dei lavoratori ha già approfittato, più o meno in toto, di un esodo incentivato.
Nell’incontro che si è tenuto oggi al Ministero dello Sviluppo, il management che supporta i due progetti ha dato assicurazione che il piano di reindustrializzazione prevede il riassorbimento di quasi tutti gli ex dipendenti Embraco.
Il turbo ministro social, Carlo Calenda, ha subito annunciato via twitter: "tutti assunti, partenza immediata e nessun contributo pubblico."
Ma, ovviamente, bisogna ancora attendere che gli impegni presi si concretizzino nella realtà. Speriamo sia così!