Nella Sala Regia, questa mattina, Papa Francesco dopo la Messa ha pronunciato il discorso di chiusura per riassumere i temi trattati nell'Incontro su "La protezione dei minori nella Chiesa", che dal 21 febbraio ha visto confrontarsi in Vaticano patriarchi, cardinali, arcivescovi, vescovi, superiori religiosi e responsabili provenienti da tutto il mondo.

Quello degli abusi sui minori, ha ricordato Francesco, è "un problema universale e trasversale che purtroppo si riscontra quasi ovunque", precisando però che "l'universalità di tale piaga, mentre conferma la sua gravità nelle nostre società, non diminuisce la sua mostruosità all'interno della Chiesa" dove "se si rilevasse anche un solo caso di abuso tale caso sarà affrontato con la massima serietà."

"La disumanità del fenomeno a livello mondiale diventa ancora più grave e più scandalosa nella Chiesa, perché in contrasto con la sua autorità morale e la sua credibilità etica. Il consacrato, scelto da Dio per guidare le anime alla salvezza, si lascia soggiogare dalla propria fragilità umana, o dalla propria malattia, diventando così uno strumento di satana. Negli abusi noi vediamo la mano del male che non risparmia neanche l'innocenza dei bambini. Non ci sono spiegazioni sufficienti per questi abusi nei confronti dei bambini. Umilmente e coraggiosamente dobbiamo riconoscere che siamo davanti al mistero del male, che si accanisce contro i più deboli perché sono immagine di Gesù.

Ecco perché nella Chiesa attualmente è cresciuta la consapevolezza di dovere non solo cercare di arginare gli abusi gravissimi con misure disciplinari e processi civili e canonici, ma anche affrontare con decisione il fenomeno sia all'interno sia all'esterno della Chiesa. Essa si sente chiamata a combattere questo male che tocca il centro della sua missione."

E alla consapevolezza è necessario rispondere anche con atti concreti nei confronti delle vittime. "Così - ha detto il Papa - l'obiettivo della Chiesa sarà quello di ascoltare, tutelare, proteggere e curare i minori abusati, sfruttati e dimenticati, ovunque essi siano" e "la Chiesa non si risparmierà nel compiere tutto il necessario per consegnare alla giustizia chiunque abbia commesso tali delitti. La Chiesa non cercherà mai di insabbiare o sottovalutare nessun caso. Per la sua convinzione i peccati e i crimini dei consacrati si colorano di tinte ancora più fosche di infedeltà, di vergogna e deformano il volto della Chiesa minando la sua credibilità. Infatti, la Chiesa, insieme ai suoi figli fedeli, è anche vittima di queste infedeltà e di questi veri e propri reati di peculato".

E nella chiusura del suo intervento, il Papa ha ringraziato "tutti i sacerdoti e i consacrati che servono il Signore fedelmente e totalmente e che si sentono disonorati e screditati dai comportamenti vergognosi di alcuni loro confratelli" e così i "fedeli che ben conoscono i loro bravi pastori e continuano a pregare per loro e a sostenerli".

Al termine della preghiera dell'Angelus, da piazza San Pietro, Francesco ha parlato ai fedeli presenti dell'incontro che si è concluso oggi. Queste le sue parole per riassumerlo: "Come sapete, il problema degli abusi sessuali nei confronti di minori da parte di membri del clero ha suscitato da tempo grave scandalo nella Chiesa e nell'opinione pubblica, sia per le drammatiche sofferenze delle vittime, sia per la ingiustificabile disattenzione nei loro confronti e la copertura dei colpevoli da parte di persone responsabili nella Chiesa.

Poiché è un problema diffuso in ogni Continente, ho voluto che lo affrontassimo insieme, in modo corresponsabile e collegiale, noi Pastori delle Comunità cattoliche in tutto il mondo. Abbiamo ascoltato la voce delle vittime, abbiamo pregato e chiesto perdono a Dio e alle persone offese, abbiamo preso coscienza delle nostre responsabilità, del nostro dovere di fare giustizia nella verità, di rifiutare radicalmente ogni forma di abuso di potere, di coscienza e sessuale.

Vogliamo che tutte le attività e i luoghi della Chiesa siano sempre pienamente sicuri per i minori; che si prendano tutte le misure possibili perché simili crimini non si ripetano; che la Chiesa torni ad essere assolutamente credibile e affidabile nella sua missione di servizio e di educazione per i piccoli secondo l'insegnamento di Gesù.

In questo modo sapremo collaborare con tutto il nostro cuore e con efficacia, insieme a tutte le persone di buona volontà e a tutte le componenti e le forze positive della società, in tutti i paesi e a livello internazionale, perché si combatta fino in fondo, in ogni sua forma, la gravissima piaga della violenza nei confronti di centinaia di milioni di minori, bambine e bambini, ragazze e ragazzi, in tutto il mondo."