"Un ghiacciaio di 110 chilometri quadrati si è frantumato in mille pezzi in un fiordo della Groenlandia dall'impossibile nome di Nioghalvfjerdsfjorden. Gli scienziati sono ormai abituati a questi fenomeni, visto che la Groenlandia ha perso nel 2019 un milione di tonnellate di ghiaccio al minuto, ma una rottura così imponente non si era mai vista. È finita nell'Oceano in un colpo solo una superficie pari al doppio dell'isola di Manhattan. E gli esperti dicono che non c'è più nulla da fare: il riscaldamento della Groenlandia ha raggiunto il punto di non ritorno". 

Questo è quanto riportava La Stampa nell'incipit di un articolo pubblicato sul proprio sito lunedì sera. Più o meno contemporaneamente, il presidente degli Stati Uniti Donald Trump, dopo essere atterrato in California per parlare, nei pressi di Sacramento, con i vigili del fuoco che hanno finito di lottare con alcuni degli incendi più vasti mai registrati in quello Stato, ribadiva la sua tesi secondo la quale le fiamme che hanno devastato California, Oregon e Washington da inizio agosto sono state causate da una cattiva gestione del sottobosco e delle foreste. Secondo Trump, le decine di incendi che nei tre Stati  hanno finora letteralmente ridotto in cenere quasi 2 milioni di ettari (5 milioni di acri) di territorio e ucciso almeno 36 persone sono stati causati dall'accumularsi delle foglie cadute ai piedi degli alberi!

Trump, per stupidità o convenienza, ignora o fa finta di ignorare ciò che tutti gli scienziati degni di tale titolo dicono da tempo: il riscaldamento globale aumenta progressivamente e sempre di più assistiamo a fenomeni estremi cui non eravamo abituati.

Nel caso di quanto sta accadendo sulla costa nord occidentale degli Stati Uniti, la progressiva siccità registrata a partire dal 2015 ha causato la morte di molti più alberi di quanto accadeva in passato. A questo si sono aggiunti fenomeni atmosferici estremi, tempeste di fulmini e venti di forza inusuale, che hanno fatto il resto.

Ma per Trump, le cui esigenze elettorali lo spingono verso le energie fossili, ammettere quello che sta accadendo nel mondo già adesso è inconcepibile, e per tale motivo la sua amministrazione ha lasciato trascorrere quattro anni in cui non solo non ha fatto nulla per contrastare il problema del cambiamento climatico, ma ha anche fatto di tutto per annullare i provvedimenti presi in tal senso dall'amministrazione Obama.

Ricordiamoci che Trump, dopo aver etichettato il problema del cambiamento climatico come "mitico", "inesistente" o "una bufala costosa", ha ritirato gli Stati Uniti dall'accordo sul clima di Parigi, che impegnava gli Usa e altri 187 paesi del mondo a contenere l'aumento della temperatura globale in questo secolo, mantenendolo al di sotto di 2 gradi centigradi.

Nel frattempo, gli Stati Uniti vengono devastati da fenomeni climatici sempre più estremi, le cui conseguenze sull'economia e la vita delle persone sono drammatiche.

Trump ha dichiarato che il problema degli incendi è un problema di gestione delle foreste perché i tre Stati maggiormente coinvolti sono governati da democratici. Si è dimenticato, però che, nella sola California, la gestione del 57% delle foreste è federale, cioè sotto la responsabilità di Washington, quindi del suo governo.