Sabato 1 aprile, Fillea Cgil e FenealUil hanno effettuato una giornata nazionale di mobilitazione con 5 manifestazioni a Torino, Roma, Napoli, Cagliari e Palermo per chiedere al governo di modificare il decreto 11/2023 che esclude di fatto tutti i redditi bassi e gli incapienti dall'accesso ai vari incentivi per l'efficienza energetica, la messa in sicurezza degli edifici, l'abbattimento delle barriere architettoniche.

La mobilitazione, inoltre, ha voluto anche sottolineare la contrarietà del sindacato alla norma del decreto attuativo del nuovo Codice degli Appalti che introduce negli appalti pubblici la liberalizzazione dei livelli di subappalto (il cosiddetto subappalto a cascata, oggi vietato dall'attuale Codice) che renderà più difficile esigere le tutele contrattuali e di legge in termini di corretta applicazione dei CCNL, rispetto delle norme su salute e sicurezza, parità di trattamento, oltre che favorire il nanismo aziendale, la competizione sui costi, ecc.

Il segretario generale della Cgil era presente alla mobilitazione che si e tenuta a Roma. Qyesto è ciò che ha dichiarato alla stampa:

"Siamo qui per combattere una logica sbagliata, sia sugli appalti sia sulle politiche che devono sostenere il rilancio di questo Paese. L[Sul nuovo Codice degli appalti] è profondamente sbagliato quello che il governo sta facendo. Questa liberalizzazione degli appalti è una follia sul piano della salute della sicurezza delle persone, perché gli infortuni e i morti sul lavoro avvengono proprio quando parte la logica del subappalto al massimo ribasso. Ed è un grave errore perché in questo modo non solo non si rendono trasparenti i processi [ma il superamento delle gare è un] modo per favorire la malavita organizzata. Tutto questo sta avvenendo senza alcun confronto con le organizzazioni sindacali.Forse quelli del governo non hanno mai lavorato, ma andare in un cantiere e far passare la logica del subappalto e del sotto appalto vuol dire che si fa una logica al massimo ribasso, vuol dire che si mettono in discussione i contratti, i diritti delle persone, vuol dire che non sei in grado di garantire la sicurezza e questo non vuol dire accelerare i cantieri, questo vuol dire mettere a repentaglio la vita delle persone che lavorano e vuol dire fare una concorrenza sleale tra le imprese. Quando si fanno queste cose noi saremo sempre contro. Diremo sempre di no, ma lo facciamo per il bene di questo Paese. Chi oggi teorizza che in questo modo le cose andranno meglio sta dicendo delle bugie e non sta facendo gli interessi di questo Paese, ma forse fa gli interessi di qualche lobby economica. Quindi il problema non è dire di no oggi, è dire di sì senza rendersi conto di quello che si sta facendo.Prima di questa follia, chi subappaltava doveva garantire di applicare i contratti nazionali di lavoro a chiunque. Oggi questa cosa non c'è più. Sta prevalendo l'idea che il mercato libero senza vincoli è quello che realizza. Si sta tornando indietro e questa logica è contro il lavoro. Nel 2022 sono morte 130 persone nel settore dell'edilizia, e ci sono stati più di 2 mila infortuni. Il 90% di queste cose avviene proprio dove ci sono gli appalti[I sindacati, spiega Landini, erano] riusciti ad ottenere con il governo Draghi un vincolo per gli appalti pubblici, in cui non si poteva fare più di un subappalto e in ogni caso dovevi garantire l'applicazione del contratto nazionale. Oggi stiamo tornando indietro. Anziché estendere questa regola al settore privato stiamo liberalizzando il subappalto anche nel settore pubblico.Stiamo discutendo insieme a Cisl e Uil e credo che nei prossimi giorni, la prossima settimana, prima di Pasqua, saremo nella condizione anche di avviare un percorso di mobilitazione. Questa fase deve essere preparata per mettere in campo delle azioni anche di mobilitazione e di manifestazioni nei territori nelle regioni senza assolutamente escludere nulla. C'è la necessità di avviare una grandissima campagna straordinaria di assemblee di confronto in tutti luoghi di lavoro".

Come chiunque può rendersi conto leggendo, le preoccupazioni di Landini sono assolutamente giustificate e necessariamente da valutare. E come ha risposto il ministro competente, Matteo Salvini, ai temi della mobilitazione sindacale? In questo modo:

"I soliti professionisti del No a tutto. Chi attacca il nuovo Codice degli Appalti parlando addirittura di mafia o di più morti sul lavoro, o è in malafede o è ignorante. Più lavoro per operai e imprenditori, più sicurezza e meno burocrazia: per fortuna ci sono sindacati che preferiscono il confronto allo scontro, il futuro al passato. Andiamo avanti".

Giudicate voi.