Il Def, il documento di economia e finanza 2022 (a norma dell’articolo 10 della legge 31 dicembre 2009, n. 196) era l'argomento principe del Consiglio dei Ministri che si è tenuto mercoledì a Palazzo Chigi.
Il ministro dell'Economia, Daniele Franco, nella conferenza stampa seguita al CdM, ha dichiarato che "il Def è stato approvato in leggero anticipo rispetto alla scadenza perché possa essere propedeutico a possibili nuovi interventi di politica economica. Confermare gli obiettivi è una scelta di prudenza, abbiamo attuato una politica di bilancio volutamente espansiva e l’obiettivo del 5,6% è nella fascia alta di deficit a livello europeo. ...A marzo il costo dell’energia è stato sei volte quello di un anno fa e questo ha un impatto enorme sulla produzione. è un picco, avremo in futuro il costo dell’energia significativamente più alto rispetto a due anni fa, però difficilmente resterà per periodi molto lunghi su questo livello. Si tratta di gestire questa fase, il governo è intervenuto ripetutamente per dare una mano a queste imprese, vedremo se potremo rafforzare ancora questo intervento".
Draghi ha ricordato la situazione attuale del Paese in questi termini:
"L’Italia si trova attaccata da più fronti: inflazione, caro energia, mancanza delle materie prime. Poi c’è la guerra, la scelta di in che campo stare. È un quadro molto complesso e a me è venuto in mente che forse la cosa più naturale da fare è vedere se non si potesse stare tutti insieme: governo, sindacati e associazioni datoriali, devono discutere insieme e vedere se non si riesce a trovare una strada comune. ...Siamo tutti al lavoro per costruire una risposta comune a uno shock comune, come lo è stato la pandemia. Bisogna ripetere l’esperienza di straordinaria unità nazionale che ha ispirato l’azione di governo durante la pandemia. ...L’embargo sul gas russo non è un’ipotesi al momento oggetto di discussione. Ma la situazione sta modificandosi davanti ai nostri occhi. Quelle devastazioni ci hanno sorpreso. Finora è stata una guerra che sembrava di aggressione, non provocata, premeditata, una guerra che sembrava svolgersi in modo terribile come le guerre. Ma ora sembra che i massacri di civili, anche di bambini, aumentino costantemente. Questo spinge l’Europa e gli alleati a prendere sanzioni ancora più severe. Oggi però l’embargo del gas non è sul tavolo e non so se lo sarà mai. Ma quanto più diventa orrenda questa guerra, tutti gli alleati si chiedono cosa si possa fare per indebolire la Russia e farla smettere in assenza di una partecipazione diretta alla guerra. ...Se dovessero cessare le forniture di gas oggi, fino al tardo ottobre siamo coperti. Non vedremmo conseguenze fino all’autunno. Noi andiamo con l’Ue, se si decide per l’embargo del gas noi ci siamo”. “Ci chiediamo se il prezzo del gas possa essere scambiato con la pace. Cosa vogliamo? La pace o il termosifone caldo? O meglio, ormai, la pace o il condizionatore d’aria acceso? Sulle energie alternative bisogna fare un salto molto importante in termini di investimenti. ...Mettere un tetto al prezzo del gas sarebbe la cosa più razionale da fare, ma si può fare solo a livello collettivo. L’Europa è di fatto l’unico acquirente e ha un forte potere di mercato, che si può esercitare attraverso l’imposizione di un prezzo, che non sia stravagante come quello di oggi, visto che il prezzo in ogni parte del mondo è molto più basso. ...Ho molta fiducia nella capacità delle forze di maggioranza di capire la drammaticità di questa situazione e in secondo luogo nella capacità di rispondere. Io penso che ci sono diversità anche profonde di vedute e di identità. Ma le istituzioni del Paese devono rispondere ai bisogni dei cittadini che in questo momento sono particolarmente disperati. Io credo che alla fine prevarrà uno spirito costruttivo perché è motivato dal senso del dovere. ...Il quadro complessivo sta peggiorando, ma non bisogna drammatizzare".