La guerra in Ucraina al centro del messaggio inviato da Mattarella a papa Francesco per il suo compleanno
In pratica, in tutti i temi citati nel suo discorso di ieri alla cerimonia dello scambio degli auguri di Natale e di fine anno con il Corpo Diplomatico, Mattarella ha sostenuto la necessità che la comunità internazionale affronti i problemi ricorrendo "al principio di realtà e di solidarietà nell’individuare soluzioni in grado di governare, collettivamente".
Queste le parole da lui usate in relazione alla tutela dei diritti dei migranti, ma la stessa ricetta, seppure espressa con parole diverse, è da intendersi per tutti i vari argomenti da lui citati.
E così, sulla guerra avviata da Mosca contro Kiev, ha ricordato che le sofferenze inflitte non stanno colpendo soltanto l’Ucraina.
"In ogni angolo del mondo cittadini di Paesi diversi e lontani tra loro, soffrono per le ripercussioni del brutale attacco russo. L’insicurezza alimentare, le difficoltà di approvvigionamenti energetici, la crescita esponenziale dei prezzi colpiscono in maniera indiscriminata tutti i continenti, e ovunque le fasce più deboli sono le prime a pagare il prezzo di quella scelta scellerata. Vengono così violati, insieme ai diritti del popolo ucraino, i diritti fondamentali di milioni di persone nel mondo, diritti che sono le fondamenta delle nostre democrazie".
E "come possiamo accudire le nostre democrazie? Come possiamo lavorare per una pace giusta?" si è chiesto Mattarella, probabilmente deludendo gli odierni Tex Willer alla Calenda, che eroicamente si commuove per il coraggio degli ucraini, combattendo a parole una guerra che ad altri costa invece la vita. Con questa proposta:
"La comunità internazionale dispone degli strumenti per assolvere questo compito, ed è necessario che i Governi ripongano fiducia in quelle organizzazioni, a cominciare dalle Nazioni Unite, che nacquero proprio per rispondere all’esigenza di salvaguardare pace e democrazia.Serve una governance globale e un rilancio urgente di un multilateralismo efficace che contribuisca allo sviluppo di un ordine mondiale, imperniato sulle Nazioni Unite e portatore di pace e di giustizia, basato su istituzioni rappresentative, democratiche, trasparenti, responsabili, efficienti.In una fase di forte compressione dei diritti umani e dei valori democratici, il loro rafforzamento deve essere parte integrante di questo nuovo slancio. Non dobbiamo consentire che l’affanno delle crisi contingenti ci distragga dall’azione di riforma del sistema multilaterale e delle sue istituzioni; non dobbiamo rinunciare a rafforzare un ordinamento internazionale che sia capace, alla prova dei fatti, di garantire certezza del diritto, rispetto dei diritti umani, soluzione pacifica delle controversie.Dobbiamo avere la visione e la determinazione per modellare strumenti in cui tutti gli Stati possano rispecchiarsi e riporre fiducia".Attraverso questi strumenti dobbiamo agire per creare le condizioni perché i nostri giovani possano tornare a guardare con fiducia al futuro, di cui saranno i protagonisti".
E la guerra in Ucraina, con le sue possibili implicazioni che potrebbero condurre ad un conflitto generalizzato, è stato l'argomento centrale del messaggio di auguri che il presidente della Repubblica ha inviato a Papa Francesco in occasione del suo 86.esimo compleanno:
Il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha inviato a Sua Santità Papa Francesco il seguente messaggio:
"Nella lieta ricorrenza del Suo genetliaco desidero rivolgerLe, a nome degli italiani tutti e mio personale, i più sinceri e cordiali auguri di benessere personale e di lunga e proficua prosecuzione del Suo alto magistero.L’anno che si sta concludendo è drammaticamente segnato dall’aggressione della Federazione Russa all’Ucraina, con gravissime conseguenze per il popolo ucraino – vittima di crimini efferati – e per il mondo intero. Di fronte al tentativo di sovvertire con la violenza le norme fondamentali dell’ordinamento internazionale, nonché alle molte crisi e alle tensioni in tante aree del mondo, le coscienze di milioni di persone – credenti e non credenti – si sono interrogate sui mezzi più idonei per porre fine alle ingiustizie e difendere i diritti violati.Su tale drammatico sfondo acquistano particolare valore gli accorati appelli di Vostra Santità per mettere in guardia la Comunità internazionale sul rischio di una pericolosa deriva verso un conflitto generalizzato. Risuonano con forza nelle menti e nei cuori le parole con le quali, anche in occasione di viaggi apostolici e di visite in diverse città d’Italia, Ella ha invitato a non perdere la speranza nell’avvio di concreti percorsi di dialogo, riconciliazione e solidarietà quali presupposti ineludibili per un futuro di pace.Con l’auspicio che l’ormai prossima ricorrenza del Natale possa ispirare in tutti azioni conseguenti con il valore universale della fratellanza, La prego di accogliere, Santità, oltre al mio personale saluto, i più fervidi e affettuosi auguri per il Suo compleanno e per le imminenti festività".
E nel giorno del suo compleanno, papa Francesco ha ricevuto la delegazione del Premio Madre Teresa, accogliendola con queste parole:
"Vi ringrazio per questa visita così piena di affetto e piena di messaggi: il messaggio della povertà, il messaggio della vicinanza, il messaggio della fratellanza, il messaggio della preghiera, che è l’eredità che Madre Teresa ci ha dato sempre. Anche la preghiera nei momenti bui, perché questa donna ha passato vere tempeste spirituali con il buio dentro, ma ha continuato a pregare. Coraggiosa!Ci aiuti Madre Teresa dal cielo a vivere la povertà con semplicità e con la preghiera. Così possiamo aiutare gli altri, e non è una semplice beneficenza; che è una cosa buona, una beneficenza è buona, ma è pagana. Cristiana è la vicinanza, la carità con preghiera. E questo è buono".
Francesco ha poi voluto esprimere il segno della sua gratitudine a tre persone che hanno vissuto e vivono la carità verso i poveri più poveri - il francescano siriano Hanna Jallouf, il clochard Gian Piero detto Wué e l’imprenditore veneto Silvano Pedrollo - una piccola scultura.
Crediti immagine: foto d'archivio del Quirinale