Nella sala Clementina, questo sabato, papa Francesco ha incontrato un gruppo di imprenditori e dirigenti francesi, riuniti a Roma per un pellegrinaggio sul bene comune.

Come coniugare fare impresa con il Vangelo? Come "fare i conti con gli obblighi imposti dai sistemi economici e finanziari attualmente in atto, che spesso si prendono gioco dei principi evangelici della giustizia sociale e della carità?"

Tramite "due coppie di concetti che sembrano dover essere sempre in tensione, ma che il cristiano, aiutato dalla grazia, può unificare nella propria vita: ideale e realtà; autorità e servizio".

Ideale e realtà.

"... Davanti allo “scandalo della mangiatoia” Maria non si è scoraggiata, non si è ribellata, ma ha reagito custodendo e meditando nel suo cuore, dimostrando una fede adulta, che si fortifica nella prova. Custodire è accogliere, malgrado l'oscurità e nell'umiltà, le cose difficili da accettare che non abbiamo voluto, che non abbiamo potuto impedire; non cercare di camuffare o “truccare” la vita, di sfuggire alle proprie responsabilità. E meditare è, nella preghiera, unificare le cose belle e quelle brutte di cui è fatta la vita, coglierne meglio l'intreccio e il senso nella prospettiva di Dio (cfr ibid.)".

Autorità e servizio.

"La missione del dirigente cristiano assomiglia, per molti aspetti, a quella del pastore, di cui Gesù è il modello, e che sa andare davanti al gregge per indicare la via, sa stare in mezzo per vedere quello che vi accade, e sa anche stare dietro, per assicurarsi che nessuno perda contatto. Ho esortato spesso i preti e i vescovi ad avere “l'odore delle pecore”, a immergersi nella realtà di quanti sono loro affidati, conoscerli, farsi prossimi ad essi. Credo che questo consiglio vale anche per voi! Pertanto vi incoraggio a essere vicini a coloro che collaborano con voi a tutti i livelli: a interessarvi alla loro vita, a rendervi conto delle loro difficoltà, delle sofferenze, delle inquietudini, ma anche delle loro gioie, dei progetti, delle speranze.

Esercitare l'autorità come un servizio richiede di condividerla. Anche qui, Gesù è il nostro maestro, quando manda i discepoli in missione dotandoli della sua stessa autorità (cfr Mt 28,18-20). Voi siete invitati a mettere in atto la sussidiarietà con la quale si valorizza «l'autonomia e la capacità di iniziativa di tutti, specialmente degli ultimi. Tutte le parti di un corpo sono necessarie e […] quelle parti che potrebbero sembrare più deboli e meno importanti, in realtà sono le più necessarie» (Udienza generale, 23 settembre 2020). Così, il dirigente cristiano è chiamato a considerare con attenzione il posto assegnato a tutte le persone della sua azienda, comprese quelle le cui mansioni potrebbero sembrare di minore importanza, perché ciascuno è importante agli occhi di Dio. Anche se l'esercizio dell'autorità richiede di prendere decisioni coraggiose e a volte in prima persona, la sussidiarietà permette a ciascuno di dare il meglio di sé, di sentirsi partecipe, di portare la propria parte di responsabilità e di contribuire così al bene dell'insieme".


Crediti immagine: Sala stampa vaticana