Nel paese di Bengodi, così voluto da Renzi, che inopportunamente continua a chiamarsi Italia, l'Istat ci ha fatto conoscere la stima degli occupati a giugno 2017.
Inutile dire che, trattandosi del paese di Bengodi, tale stima non potesse che essere positiva, crescendo del +0,1% rispetto allo scorso maggio (+23 mila unità), recuperando così - seppur parzialmente - il calo registrato rispetto al mese di aprile con -53mila unità.
Chi riguarda tale crescita? L'Istat ci indica che è "interamente" dovuta alla componente femminile, gli uomini sono in calo, e interessa le fasce di età tra 15 e 24 anni e 35 e 49 anni.
Ma a determinare questa crescita sono stati "esclusivamente" i dipendenti a termine, mentre i dipendenti permanenti sono risultati in calo di 1.000 unità e quelli indipendenti di 13.000 unità.
Nel trimestre aprile-giugno la crescita degli occupati rispetto al trimestre precedente è del +0,3%, pari a +64 mila unità, determinata dall'aumento dei dipendenti, sia permanenti sia - in misura "maggiore" - a termine. L'aumento riguarda entrambe le componenti di genere e si concentra quasi esclusivamente tra gli over 50.
Dopo l’incremento rilevato a maggio, sottolinea l'Istat, la stima delle persone in cerca di occupazione a giugno cala del 2,0% (-57 mila), tornando su un livello prossimo a quello di aprile. La diminuzione della disoccupazione interessa uomini e donne ed è distribuita tra tutte le classi di età ad eccezione degli ultracinquantenni. Il tasso di disoccupazione scende all'11,1% (-0,2 punti percentuali); anche il tasso di disoccupazione giovanile torna a scendere (-1,1 punti), attestandosi al 35,4%.
La stima degli inattivi tra i 15 e i 64 anni a giugno sale dello 0,1% (+12mila), sintesi di un aumento tra gli uomini e un calo tra le donne. L'inattività risulta in calo tra i 15-24enni e i 35-49enni e in crescita nelle restanti classi di età. Il tasso di inattività è pari al 34,9%, invariato rispetto ad maggio.
Nel trimestre aprile-giugno alla crescita degli occupati si accompagna un significativo calo dei disoccupati (-3,9%, -115mila) e l'aumento degli inattivi (+0,4%, +50mila).
Riportato sui 12 mesi l'aumento del numero di occupati è del +0,6%, corrispondente a +147mila unità. La crescita, è determinata principalmente dalle donne e riguarda i lavoratori dipendenti, +367mila, di cui +265mila a termine e +103mila permanenti, con gli indipendenti in calo di -220 mila unità. A crescere sono gli occupati ultracinquantenni (+335mila) a fronte di un calo nelle altre classi di età (-188mila). Nello stesso periodo diminuiscono i disoccupati (-5,6%, -169 mila) e gli inattivi (-0,6%, -80mila).
Al netto dell'effetto della componente demografica, su base annua cresce l'incidenza degli occupati sulla popolazione tra gli ultratrentacinquenni mentre cala tra i 15-34enni.