La legge elettorale è diventata ormai un rebus o forse meglio una comica, e non poteva essere altrimenti visto che due comici, uno professionista e l'altro dilettante, sono in campo per attribuirsene, seppur contro voglia, la paternità.
Da una parte sono schierati i parlamentari del Partito Democratico del comico dilettante Renzi che si danno da fare a scrivere emendamenti che trasformino il sistema elettorale definito alla tedesca in qualcosa che possa consentire al politico toscano, vinte o meno le elezioni, di dar vita ad un governo di centro destra con Forza Italia come principale alleato.
Sul fronte opposto ci sono i parlamentari 5 Stelle che, mentre si interrogano se dovranno votare o meno questa legge elettorale in base a come verrà disegnata dagli emendamenti in fase di presentazione, oggi vengono avvertiti da un post del comico professionista Beppe Grillo che "devono rispettare il mandato [di votare il modello tedesco] perché il testo depositato in Commissione mercoledì sera corrisponde al sistema votato dai nostri iscritti: proporzionale con 5% di sbarramento e divisione tra seggi proporzionali e collegi uninominali con predominanza dei primi per assegnare i seggi."
Come più volte ha dimostrato in passato, Beppe Grillo non sembra esser dotato, a differenza di quanto la verve comica potrebbe far credere, di un sufficiente acume intellettuale. Così, nel suo post impone ai propri eletti di votare qualcosa che già domani sarà modificato in Commissione, prima di andare in Aula martedì prossimo, e che quasi certamente, tra numerose altre novità, non consentirà di ottenere un seggio sicuro a chi riuscirà a vincerlo nei collegi uninominali.
E questo, secondo Grillo, sarebbe il sistema tedesco che gli iscritti hanno votato nel blog? Ed i parlamentari 5 Stelle dovrebbero votare un sistema elettorale che non garantirebbe al 100% l'assegnazione del seggio a coloro che sono stati eletti in un collegio uninominale?
È evidente che la confusione regna sovrana. Il PD si è inventato il modello tedesco come base per adattarsi a propria immagine una legge elettorale che possa far credere ai cittadini di poter, almeno in parte, eleggere direttamente un proprio rappresentante, mentre in realtà verrà trovata una formula in cui a prevalere saranno solo i nominati dalle segreterie dei partiti.
Grillo supporta un sistema proporzionale a cui spera, probabilmente senza crederlo, che venga assegnato un premio di maggioranza al partito che abbia raggiunto il 40% dei voti, affermando che il proporzionale tedesco ha garantito al partito della Merkel il 49% dei seggi con il 41% dei voti. Ma poi si dimentica di ricordare che la Merkel per governare si è dovuta, sempre, alleare con i socialdemocratici, mentre lui ha ribadito che i 5 Stelle non faranno mai alcuna alleanza per creare una maggioranza parlamentare che supporti un governo.
Per descrivere lo stato della politica italiana dovremmo rifarci a Kafka o a Pirandello, ma è evidente che quei richiami sono troppo "alti" per riassumere le follie di Renzi e Grillo. Meglio rifarsi a Topolino e Paperino anche se a Topolinia e Paperopoli le elezioni non le fanno e se le facessero utilizzerebbero comunque un sistema elettorale migliore di quello che vedremo approvato prossimamente dal Parlamento italiano.